"Monicelli e Tarantino, Leone, Rosellini, Fellini, Browning e Ferreri", lo riassume Carmen Danza nell'articolo sul Nocturno n. 227 di novembre, che introduce l'intervista di Gomarasca/Panettieri al regista. "Film di guerra e di formazione, fantasy e dramedy", tutto condivisibile, quindi perché faticare a trovare definizioni diverse per il film italiano più atteso, analizzato e discusso del momento, in quanto (sperabile) pietra miliare di una nuova stagione per il cinema italiano?
Perché questa è la sfida: citando il medesimo articolo, "per l'industria cinematografica italiana ci sarà un prima e un dopo Freaks Out. Quello che è stato fatto in questo film non può essere ignorato né essere messo da parte troppo velocemente. Ora sappiamo esattamente dove sta la barra del livello tecnico, artistico e industriale del nostro sistema. Ora, in quanto a idee, storie, ambizione, qualità produttiva, non ci si può più accontentare".
Qui sotto il trailer del film:
"Ritorno del cinema epico all'italiana", titola il mensile del cinema di genere: ecco perché noi abbiamo scippato la definizione di New Italian Epic, in verità definizione di Wu Ming 1 per un genere letterario e non cinematografico, anche se a sua volta prevalentemente d'ambientazione storica e con intenti allegorici non estranei all'epopea spielberghiana degli antieroi emarginati di Mainetti nella Roma occupata dai nazisti, per definizione l'ideologia più tragicamente emarginatrice - anzi, apertamente sterminatrice - dei marginali nella storia dell'umanità.
Su queste coordinate si snoda la weird-chiacchierata di Mario & Roberta, che rischia di naufragare nel vasto mare che dallo storico horror del '32 di Tod Browning (tratto dalla novella Spurs di Tod Robbins) porta fino alla quarta stagione di American Horror Story.
Un viaggio che già aveva nutrito anche un dossier monografico sempre di Nocturno (sul n. 146 del dicembre 2014), di cui vedete qui a lato la cover.
E ora anche all'incredibile film di Gabriele Mainetti e fin oltre... perché quando si entra in un freak show non si sa mai esattamente dove si andrà a finire, come hanno scoperto i due animatori della Weird Room, per cui le rispettive sale cinematografiche di proiezione del film, a Milano e a Napoli, si sono trovate per un istante misteriosamente comunicanti... cortocircuitate nell'inquietante Marébito che preannunziava le proprie meraviglie in un comunicato riportato sul sito tempo fa.
Cosa sarà accaduto?
Scopritelo insieme a loro e... buone visioni!
Posthuman Staff
P.S.: Posthuman ringrazia Flavio Ferri per il campione musicale inedito "freak show" gentilmente concessoci in apertura del servizio.
Errata Corrige: nel dialogo, per errore Mario confonde il nome di Patricia Cornwell (autrice del saggio "Ritratto di un assassino - Jack lo Squartatore, caso chiuso") con quello di Patricia Highsmith, altra grande giallista che però non c'entrava col discorso. Ce ne scusiamo con entrambe le grandi scrittrici e con gli ascoltatori.