"Apriva il suo fiore con una tempistica pari al clock quantistico del quarzo. Nessuno poteva scorgerla in quel suo atto sensuale estremo, posizionata lì, in quella stanza, in ermetico silenzio e parca nei movimenti proprio per non farsi notare dai pochi ibridi presenti, mentre dentro di sé viveva un vulcano ormonale.
– Cosa vedi? – si domandava tra una visione e l’altra.
– Vedo una splendida donna postumana immota – si rispondeva dopo qualche istante di riflessione.
– Non vedi altro?
– No – un lieve sorriso di malizia campeggiava sospeso da qualche parte nella percezione di sé – non si vede nulla. Sembri semplicemente immersa nei tuoi pensieri.
Quel giochino in cui solo lei poteva sapere cosa stava succedendo nella sua psiche la eccitava in maniera sproporzionata. Si costringeva a non muoversi, era dom e sub di se stessa allo stesso tempo, e la sola idea di frusciare le sue gambe per lasciar sfogare una minima quantità di piacere le procurava una fitta di delirio tale da portarla vicino all’orgasmo, un piacere che aumentava pur mantenendo l’immobilismo totale."
Storditi? Capita, col Battisti. Quello che avete appena letto è infatti un estratto da Ormotrasudo di Quanti, il primo dei sette racconti appena usciti in formato ebook per Delos Digital a firma del cofondatore del Movimento Connettivista. L’antologia, intitolata Sensorium, si avvale anche della copertina e delle sette illustrazioni create dall’inseparabile Ksenja Laginja (con Sandro anche nel reportage sulla mostra Their Mortal Remains), una per ciascuna storia (e due le vedete sopra e sotto): “Ksenja ha estratto l'anima di ogni storia, ha colto i principi connettivisti che sono alla base dell'esperimento”, ne dice l’autore.
Quale esperimento, vi chiedete? È ancora Sandro Battisti a risponderci: “in sostanza, il sesso quantico è un esperimento che tramite le parole vuole essere totale, olografico nella sua essenza sensoriale, il carapace umano e postumano immerso nelle innumerevoli dimensioni matematiche e occulte che ci circondano e che determinano un atteggiamento dominante o sottomesso, per esaltare o nascondere le componenti oscure del nostro universo, estrinsecate negli atti bestiali del sesso estremo”.
Sul piano letterario, l'esperimento di Sandro si nutre di “parole a volte dure, estreme, necessarie per descrivere situazioni anche volgari, che nascondono un flusso di nero, di passato, di energie malevole”.
Eros nella science fiction, un ossimoro? Solo a uno sguardo superficiale: un tempo lo pensavo anch’io, ma si cade in questa semplificazione perché ci si basa sulla sessuofobica cinematografia hollywoodiana, l’unica “in cui possono sbarcare gli ufo” (come dicevano Fruttero e Lucentini), ma solo per motivi di budget.
Quando ci si addentra un po’ nei capisaldi della fantascienza letteraria, si scopre che il genere – fedele alla sua mission di anticipare il futuro – in realtà ha toccato i corpi e le loro pulsioni anche prima che la rivoluzione sessuale incendiasse Haight Hashbury e i campus californiani: nell’articolo sull’ebook, Fantascienza.com cita giustamente Gli amanti di Siddo, scritto da Philip Jose Farmer nel 1961 (espandendo un romanzo breve del ’52), con una passione fra un umano e un’aliena che all'epoca fece il suo scandalo. In seguito, nel 1968/69, l’autore avrebbe dato vita ad un dittico di fantascienza porno tout court con L’immagine della bestia e Nelle rovine della mente, il suo seguito sempre con protagonista l’investigatore Herald Childe (di cui vedete sopra a destra una copertina italiana e una internazionale).
Senza arrivare alle sue descrizioni hard di amplessi umani/alieni, sempre nel 1961 altri due giganti della fantascienza stavano cominciando a sgretolare pregiudizi morali e luoghi comuni: ad esempio Robert A. Heinlein, con Straniero in terra straniera (che gran seguito avrebbe avuto nella controcultura hippie a venire e anche in quella hacker ancora posteriore) e La lampada del sesso di Brian W. Aldiss (titolo originale The Primal Urge, per intenderci), che lo stesso anno immaginava l’adozione di un Rilevatore luminoso di Emozioni in grado di rivelare l’apprezzamento sessuale di una persona per un’altra, con tutte le conseguenze sulle convenzioni sociali.
Per non parlare poi del mondo di Gor di John Norman (accanto una copertina), negli anni ’80 divenuto un cult negli ambienti BDSM. Ma negli ’80 esce anche il Dr Adder di K. W. Jeter, colle sue prostitute chirurgicamente mutilate per soddisfare le richieste dei clienti più “fantasiosi”: Jeter l’aveva scritto nel ’72 (un anno prima del Crash di Ballard che avrebbe infranto una nuova frontiera fra sesso e macchine) ma riuscì a pubblicarlo solo diec’anni dopo coll’aiuto dell’amico Dick, di cui evolveva le atmosfere plumbee.
Ma ormai, dopo Barbarella, Valentina, gli Erotomechanics di Giger e la Druuna di Eleuteri Serpieri (copertina qui a destra), anche il fumetto aveva dato possenti spallate all’idea che la fantascienza fosse regno di personaggi asessuati come vespe sotto le loro argentee tutine.
Anzi, come vedete, il genere è tutt’altro che bacchettone come parrebbe limitandosi al cinema, dove gli elevati budget produttivi hanno sempre spinto i produttori a cercare visioni “per tutti” per non limitare le chance di resa al botteghino: solo negli avanzati anni ’70 sarebbe apparso un esile filone fantaporno, anche se perlopiù basato su soggetti grotteschi e farseschi: L'invasione delle api regine (flano sopra a sinistra), Flesh Gordon - Andata e ritorno... dal pianeta Porno! e anche gli italiani La Bestia nello Spazio di Alfonso Brescia (locandina a destra) o Incontri molto... ravvicinati del quarto tipo di Mario Gariazzo, ma per questa via si finisce per forza verso la parodia.
Poi dagli ’80 sono arrivati Videodrome e Space Vampires, gli Species e Crash (ancora di Cronenberg, sotto uno still) sul versante mainstream, o i più arditi Tetsuo, o gli hard visionari di Stephen Sayadian Nightdreams, Café Flesh e Dr. Caligari (di cui vedete anche un surreale still qui a fianco) sul fronte underground. Ma di tutto ciò e molto altro leggete già (e in maggior dettaglio) nel dossier n. 72 di Nocturno, il prezioso Alienerotica.
Tornando all’ebook, niente di più lontano della parodia o della strizzatina d’occhio golairdica dall’eros quantistico di Battisti, che invece è serissimo nel suo intento di fondere ricordi della sfera semantica delle tecnologie avanzatissime (computer quantistici, realtà virtuali immersive) di cui si nutre la s/f connettivista con quella in cui – per dirla con Arthur C. Clarke – “Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”: dimensioni contigue, occultismo e brandelli di filosofie orientali (il “karma” più volte citato) e di psichedelia cosmica, trascendenza e transumanesimo. “Sono molti i tributi che pago in questa raccolta”, spiega ancora l’autore: “a Bruce Sterling, all'antica Roma e all'archeologo Carandini, alle immagini iperrealiste del porno e alle sue surrealtà assurde, agli arcaici dèi lovecraftiani e alle weird ghost story virate su una sessualità dominante e BDSM”.
Raccogliendo la sfida delle orge surreali e visionarie di Burroughs e quella della narrativa “entropica” di Gibson (che ti butta dentro le situazioni delle sue storie senza alcuna spiegazione sulle tecnologie futuribili usate dai protagonisti, tempi e luoghi dell’azione, le stesse identità poco nitide dei personaggi), Battisti - più poeta che story teller - praticamente non racconta ma cesella quadri. Nel senso che i suoi racconti non sviluppano autentiche trame che evolvono da un punto di partenza verso un finale, qual che sia, bensì mirano più all’evocazione di un’atmosfera, a guidarci verso una sorta di trance estatico mistica, situata da qualche parte ben oltre qualsiasi idea di “trama” propriamente detta, lungi dall’immedesimazione nelle psicologie dei personaggi e quindi… sì, anche della narrazione dell’eros in chiave diciamo sexploitation allo scopo di eccitare il lettore.
La sfida è ambiziosa, perché accosta elementi tradizionalmente “caldi” (corpi, umori) ad altri inevitabilmente “freddi” per la mente del lettore (informatica, tecnologie), che può far fatica a rapportare le contrazioni del sesso all’influenza reciproca fra due clock in entanglement quantistico (frase scovata in rete). O a concepire un “subcosciente karmico”, “orgasmi frattali” e “sensualità connettive” senza scivolare nella comicità involontaria.
Se ci riuscite, Sandro vi spalanca il portale di una “sensualità aumentata” (definizione mia). Qualcosa che potreste situare fra i deliri del Pasto Nudo (qui sopra a sinistra uno still "postumano" dal film che Cronenberg trasse dal capolavoro di Burroughs) e l’incipit del sottovalutato Noir di Jeter (a lato composite di copertina italiana, francese e americana).
Mario G
Nota: l’ebook costa 1,99 per circa 40 pagine. La copertina in apertura e le illustrazioni riprodotte accanto all’articolo sono (a parte dove specificamente indicato) illustrazioni create da Ksenja Laginja appositamente per l’antologia.