L'hanno chiamato Supernatural Thriller (QUI il trailer della rassegna), perché a quanto pare l'una definizione è più "accettabile" per il pubblico dell'altra, ma il ciclo cinematografico in partenza dall’11 gennaio su Rai4 offre una promettente raffica di autentici horror, giacché è proprio l'elemento sovrannaturale che distingue l'horror dal thriller: per circa un mese e mezzo, ogni lunedì la prima serata di Rai4 ci farà varcare lo Stige di 7 succulente prime visioni di recente produzione - e di varia provenienza internazionale (cioè non solo americana) e finalmente anche nazionale! - che esplorano gli oscuri meandri della mente umana, le paure, le ossessioni e i demoni dell’inconscio. A smentire il nostro pregiudizio che la Rai avesse chiuso i battenti ai generi cosiddetti "B", nonostante che la scelta del titolo dimostri che evidentemente ancora nel 2020 l'horror sta appena un gradino sopra al porno come considerazione culturale media (lo testimonia l'esperienza di Roberta G che è quasi stata bannata da Instagram per aver taggato #horror un'immagine di sua creazione).
Si parte con The Midnight Man (2017) di Travis Zariwny: adattamento in chiave teen-slasher del noto racconto creepypasta Il gioco di mezzanotte. Variante 2.0 delle leggende metropolitane, le creepypasta sono storie macabre diffuse sul web in maniera virale come fantomatiche “storie vere” e Il gioco di mezzanotte è tra le più note, spaventosa diceria incentrata su un gioco di ruolo mirato ad evocare l’Uomo di Mezzanotte, malvagio essere spettrale capace di trasformare in realtà i peggiori incubi di chi lo evocherà. Nel film, che si avvale della partecipazione di autentiche leggende del cinema horror come Robert Englund (Freddy Krueger della saga Nightmare) e Lin Shaye (dalla saga di Insidious), si racconta la storia di Alex e dei suoi amici che, in un’antica scatola in soffitta nella casa della nonna, trovano le istruzioni per evocare l’Uomo di Mezzanotte. Ovviamente, per i ragazzi si metterà molto male.
Una prima visione assoluta è Look Away – Lo sguardo del male (2018), scritto e diretto dall’israeliano Assaf Bernstein e interpretato dalla giovane India Eisley (Underworld: Il risveglio), Jason Isaacs (La cura dal benessere) e Mira Sorvino (Mimic). L’adolescente introversa Maria è perdutamente innamorata del fidanzato della sua migliore amica Lily e quando percepisce un allontanamento da parte di quest’ultima, inizia a perdere il contatto con la realtà. Vedendo la sua immagine allo specchio, Maria comincia a dialogare con se stessa, convinta di essere di fronte ad un'entità di nome Airam. Incentrato sul processo di coming of age, che viene affrontato con sensibilità catturando alcuni originali aspetti soprannaturali legati al tema del doppelgänger, Look Away si contraddistingue nel panorama dei supernatural thriller per un approccio molto delicato all’argomento della malattia mentale.
Elementi condivisi anche con il successivo Thelma (2017) di Joachim Trier, altra prima visione del ciclo Supernatural Thriller. Di produzione norvegese, Thelma si avvicina a una moderna versione di Carrie di Stephen King descrivendo il manifestarsi dei poteri paranormali di un’adolescente proprio nel momento di entrata nell’età adulta e dello scatenarsi dei suoi primi turbamenti sessuali. Imprigionata in un contesto profondamente religioso, la giovane Thelma scopre l’amore grazie alla sua coetanea Anja ma questo coincide con terrificanti eventi che sono causati proprio dalla ragazza. Cosa si nasconde nel suo passato che la sua mente ha rimosso? Storia di emancipazione e riscatto che si avvale di un’eleganza formale e una fotografia algida che hanno fatto cadere sul film di Joachim Trier la scelta della Norvegia per le proposte agli Oscar 2018 come miglior film internazionale.
Sarà poi il turno di The Prodigy – Il figlio del Male (2019), con cui il regista Nicholas McCarthy, noto al pubblico horror per The Pact, Oltre il Male e l’antologico Holidays, rinnova il filone horror dedicato ai bambini malvagi. Nello specifico, The Prodigy affronta il tema della reincarnazione, raccontando il difficile rapporto dei giovani genitori Sarah e John Blume con il loro figlio Miles. In seguito ai progressivi comportamenti problematici del bambino e ad eventi inspiegabili, Sarah inizia a sospettare che il serial killer Edward Scarka, ucciso dalla polizia proprio la notte che Miles è venuto al mondo, si sia reincarnato in suo figlio. Nel cast si distingue la protagonista Taylor Schilling, star della serie Orange is the New Black.
Dal genio di Pascal Laugier, autore del monumentale Martyrs e di I bambini di Cold Rock, arriva in prima visione La casa delle bambole – Ghostland (2018), thriller/horror di casa Midnight Factory in cui il francese torna a spiazzare, che rende omaggio a H. P. Lovecraft (ma solo nell'innesco), per dar vita a una storia perturbante e ricca di colpi di scena. Pauline riceve in eredità da una vecchia zia una fatiscente casa e decide di trasferirvisi insieme alle figlie adolescenti Beth e Vera. La prima notte nella nuova dimora sarà però caratterizzata dall’intrusione di due psicopatici che prenderanno in ostaggio le ragazze: per Pauline e le due figlie sarà un’esperienza terrorizzante che segnerà per sempre la loro esistenza. La casa delle bambole – Ghostland si avvale dell’interpretazione di Crystal Reed, già protagonista del cult di fantascienza Skyline e della serie fanta-horror Swamp Thing, e della nota cantante pop francese Mylène Farmer; inoltre il film di Laugier ha collezionato premi nei maggiori festival dedicati al cinema fantastico, tra cui il prestigioso Festival internazionale del film fantastico di Gérardmer.
Finalmente una prima tv italiana con il bellissimo The Nest-Il nido (2019, da noi colpevolmente non recensito al momento della visione in sala), sorprendente esordio alla regia per Roberto De Feo, che ha dato vita a uno dei più riusciti film gotici italiani degli ultimi anni. Il giovane Samuel, costretto su una sedia a rotelle, vive con la severa madre e la servitù in una gigantesca villa sperduta nei boschi, dalla quale gli è proibito allontanarsi. La vita del ragazzino si movimenta con l’arrivo di Denise, un’adolescente presa a servizio per far compagnia a Samuel, che comincia a smuovere in lui oltre all’attrazione fisica anche la voglia di ribellione, sulle note della canzone dei Pixies citata nel titolo del nostro articolo (nel film leit motiv anche in bellissima versione pianistica). Ma tra le mura della magione cominciano a verificarsi strani e inquietanti eventi. Con uno sguardo al classico della letteratura gotica Il giro di vite di Henry James, il giovane regista riesce a creare atmosfere lugubri e un inatteso, spiazzante twist finale che ribalta le nostre aspettative rileggendo in un’inedita chiave un filone classico del cinema horror.
Infine, I segni del Male (2007) riunisce una serie di grandi nomi che hanno fatto la storia del cinema fantastico, a cominciare dai produttori Robert Zemeckis e Joel Silver, fino agli sceneggiatori Chad e Carey Hayes, creatori della fortunata saga horror The Conjuring, passando per il regista Stephen Hopkins noto per aver diretto Nightmare 5 – Il mito, Predator 2 e Lost in Space. Rielaborando in chiave orrorifica il mito biblico delle Piaghe d’Egitto, I segni del Male racconta la storia di Katherine, ex missionaria che ha perso la fede in seguito alla tragica morte della sua famiglia e che ora si dedica a smascherare presunti fenomeni paranormali fornendo una spiegazione scientifica. La donna viene chiamata ad indagare su alcuni strani eventi che si verificano nella cittadina di Haven, in Louisiana, che rievocano le dieci piaghe bibliche e che la comunità attribuisce all’influenza maligna di un’inquietante orfanella. Arricchito dall’interpretazione di Hilary Swank, I segni del Male riesce a far collimare suggestioni orrorifiche con il genere catastrofico, creando un forte legame simbolico con l’uragano Katrina, che fatalmente costrinse la produzione all’interruzione delle riprese del film.
Serve aggiungere qualcosa? Scaldate l'olio per i pop corn (mannòo, non per tirarlo in faccia agli amici che dicono "per me è meglio un buon thriller"!) e buone visioni!
Mario G
P.S.: dall'emittente ci segnalano che è possibile che l'ordine di programmazione dei titoli del ciclo non segua esattamente quello qui sopra riportato. Tenete d'occhio la programmazione e, se accadesse, non vogliatecene: non saranno... "i segni del male"!