Tutto cominciò con un racconto intitolato Hyde in Time, uscito sull'antologia La Prima Frontiera a cura di Sandro Battisti (Kipple, 2020).
Poi arrivò proprio qui a Posthuman il sibillino annuncio di uno spettacolo grandguignolesco che prometteva di mostrarci come il bieco Hyde di Stevenson fosse una sorta di essenza immortale, in grado di assumere le sembianze di un pittore impressionista nella Londra ottocentesca e di continuare le proprie gesta criminali ben oltre l'ingestione del veleno da parte del suo creatore/gemello Henry Jekyll.
Purtroppo, però il comunicato era assai laconico sul dove e quando il misterioso freak show chiamato Marébito si sarebbe manifestato nelle nostre strade del XXI secolo.
Quindi cominciarono a circolare le prime fughe di notizie, sul blog HyperHouse dello stesso Sandro Battisti, con inquietanti estratti di testo, ancora avulsi da un contesto narrativo ben definito (QUI e QUI) ed illustrati dal disegno di una non meglio precisata Jane Mason, si dice contemporanea di Stevenson ma di cui mancano note biografiche precise. Come ha fatto, si chiedeva comprensibilmente il blogger Battisti, "l’editore Edikit, a mettere le mani sul prezioso manoscritto-scoop che riscrive la storia della letteratura gotica e weird"?
Poco dopo era il turno del blob Borderfiction Zone di Andrea Carlo Cappi, che - ricordando di aver a propria volta ricevuto il comunicato stampa del nebuloso freak show itinerante - sfoggiava una nuova anteprima di testo sotto il sempre più misterioso titolo "Mister Hyde: il doppio e il suo doppio", tratto da Hyde e l'Altro, che - si perdoni il calembour - altro non sarebbe che la prima versione della novella "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" di Robert Louis Stevenson (1886), notoriamente bruciata dall'autore dopo un aspro diverbio con la moglie Fanny sulle sue valenze metaforiche sulla duplicità dell'umana morale (a lato un manifesto storico della versione teatrale).
A questo punto, la notizia comincia ad incuriosire anche la stampa major: si aggiudica lo scoop l'agenzia ANSA, che intervista Mario Gazzola svelando al mondo del 2023 la psichedelica copertina realizzata da Roberta Guardascione e l'imminente uscita per i tipi dell'editore bresciano Edikit di Hyde in Time, silloge curata appunto da Gazzola e comprendente ben tre manoscritti inediti, pronti a rivoluzionare la storia del weird gotico sin qui nota: il già citato Hyde e l'Altro, in cui l'identità di Hyde prende progressivamente possesso di quella di Jekyll, fino a resistere anche al suo veleno e scoprire di potersi insediare anche in altri corpi.
Fa poi seguito a questo scoop storico anche un sequel, sinora del tutto sconosciuto al mondo intero oltre che inedito: intitolato Il Lupo di Whitechapel e firmato da Lloyd Osbourne, figlio di Fanny e già collaboratore di Stevenson in alcuni romanzi, esso vede Hyde proseguire le proprie nefande gesta sovrapponendosi alla figura storica di Jack lo Squartatore occupando diverse identità, soprattutto quella del pittore Walter Sickert, già sospettato di essere proprio the Ripper, in particolare dalla giallista americana Patricia Cornwell.
Emozionanti come un thriller a questo punto le note del curatore/scopritore Gazzola poste fra un manoscritto e l'altro: incontra la Cornwell, le conferma i sospetti sul pittore inglese dell'800 (finora smentiti da Scotland Yard) e insieme si pongono alla ricerca di un ulteriore seguito della vicenda. Lo trova il meno famoso scrittore italiano: l'ha scritto Samuel Osbourne, figlio di Lloyd e quindi nipote di Stevenson prima di morire misconosciuto in un parcheggio di roulotte alla periferia di Los Angeles nel 2006. Si chiama Hyde in Time (da cui il titolo dell'intera raccolta), è ambientato a Londra nel 2005 e apparentemente sembra lontanissimo dai due precursori ottocenteschi: infatti s'impernia sulle sedute psicanalitiche di una giovane donna, preoccupata per il rapporto con un geniale quanto inquietante artista chiamato... Eddie!
Qual è dunque l'identità di Hyde oggi? Non sveliamo oltre, se non che altrettanto lussureggiante è il coté visuale curato da Roberta per il libro messo insieme da Mario G.: alla Jane Mason che illustra Hyde e l'Altro fa seguito un inedito ciclo di dipinti dell'ambiguo Sickert, mentre Hyde in Time è illustrato da un set di opere assai più moderne - definite surrealismo sauvage - e firmate proprio dal misterioso Eddie, sorta di nuovo Banksy senza volto.
L'unica cosa che ormai è già stata svelata dall'intervista dell'ANSA è che... si tratta di un brillante gioco di finzione architettato dal Gazzola medesimo, che ha finto di ritrovare manzonianamente l'inedito in soffitta e inventato di sana pianta i suoi sanguinari seguiti, destreggiandosi fra imitazioni della lignua letteraria ottocentesca, citazioni di autori che Stevenson poteva conoscere (Baudelaire, De Quincey, De Sade, scienziati e parapsicologi della sua epoca etc.) e divertiti omaggi celati nel testo ad autori a lui successivi come Lovecraft, Clark Ashton Smith, Bradbury - come noterete in quest'altra anteprima su Fantasy Magazine, del primo ingresso di Hyde al Marébito - ma anche Robert Bloch e Harlan Ellison, Alan Moore, Valerie Martin, persino a registi come Stephen Frears, Roy Ward Baker e Walerian Borowczyk.
Costruzione postmoderna spalleggiata altrettanto brillantemente dalla musa visuale Roberta, che supera se stessa triplicandosi nelle finte stampe alla Doré di Jane Mason, nei Sickert apocrifi e nell'Eddie in cui impiega come pattern cromatici 'sauvage' frammenti di Picasso, Bacon, Kandinskij, Pomodoro e Abramovic.
Mentre le copie cartacee del nuovo libro erano ancora in stampa (lo potete ordinare QUI), Hyde in Time è stato presentato in anteprima all'assemblea 2023 della World SF, sabato 13 maggio scorso a Pavia, grazie al possente video booktrailer montato da Walter L'Assainato di LiquidSky animando i disegni di Roberta e frasi del testo, sulla tonante colonna sonora offerta dal Maestro delle Tenebre Steve Sylvester: il brano Ave Adonai è infatti un demo del prossimo concept album dei Death SS attualmente in lavorazione, intitolato The Entity ed ispirato al ciclo composto da Confessioni di un peccatore impeccabile di James Hogg (veramente fonte d'ispirazione per Stevenson), il 'vero' Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di quest'ultimo e l'Hyde in Time di Gazzola: un furioso trip sonico sul tema del doppio che tanta storia del rock già ha ispirato (come vedete da questa playlist su Spotify).
Finalmente svelato tutto il mistero, il libro ormai stampato (qui accanto la prima copia nelle mani dell'editore Tommaso Marzaroli) planerà dal 18 al 22 maggio prossimi al Salone del Libro di Torino, dove troverete anche Mario & Roberta - armata di pennarelli d'ordinanza - allo stand dell'editore Edikit (B24 nel Pad. 1) nelle giornate di sabato 20 e domenica 21.
Siate famelici, come il "lupo primordiale di Whitechapel", siate folli, siate postumani. Siate al Salone con Mario, Roberta e Hyde in Edikit.
Posthuman Staff
NB: ringraziamo per i preziosi contributi al romanzo - oltre all'editore Tommaso Marzaroli - i musicisti Maurizio Marsico (per lo spunto di Hyde protagonista) e Flavio Ferri (per il Marébito jingle), Steve Sylvester e i Death SS (per il concept album The Entity), lo psicologo Remo Bedolis (per la consulenza psicanalitica), i blogger/autori Sandro Battisti e Andrea Carlo Cappi, i giornalisti Ernesto Assante, Elisabetta Stefanelli e Micol Graziani, Emanuele Manco, inoltre Walter L'Assainato (per il videoclip), il regista Elio De Capitani (per il sogno di vedere un giorno Hyde in scena all'Elfo, nel cui caffè fu concepito il suo primo nucleo) e Alessandra Furlotti, prima lettrice del romanzo completo, che... non l'ha bruciato nel caminetto come Fanny!