Si apre oggi la 19a edizione del Trieste Science+Fiction Festival, come sempre organizzato e promosso dal Centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground nella città di Svevo (di cui in apertura vedete la fantasiosa locandina, quest'anno disegnata dal fumettista italiano Jacopo Starace, già disegnatore della serie Bonelli Orfani).
Nel suo vorticoso programma, che QUI potete consultare giorno per giorno o scaricare in Pdf, ancora una volta ricca alternanza di celebrazioni di classici del genere e anteprime scovate ai quattro angoli dell'orbe fantascientifico: per quanto riguarda i primi, segnaliamo l'omaggio ai "primi 40 anni" di Alien, di Star Trek (film) e de L'Umanoide di Aldo Lado (a sin.) - ardimentosa e scombinata risposta italiana allo Star Wars di Lucas!- oltre che dei 30 di Society (a destra) di Yuzna (anche presidente di giuria di quest'edizione) e poi dei "solo" 20 del più "giovane" Matrix e di Starship Troopers di Verhoeven.
A mezza strada fra passato e presente collocheremmo invece l'anteprima (il 30) del nuovo Terminator Destino Oscuro, sesto capitolo dell'intramontabile cyborg Schwarzenegger che riparte dalla fine del 2 di Cameron (Il giorno del giudizio), qui produttore e soggettista, e che esce poi in tutte le sale italiane dal 31; dal remake di un classico del Cronenberg 'corporeo', Rabid, diretto dalle sorelle Soska, e dalla sonorizzazione live di Moon di Duncan Jones (10 anni fa in anteprima proprio qui a Trieste) da parte di Luca Maria Baldini, che promette "una vera e propria performance visiva e sonora" a base di musica elettronica montata insieme a brandelli di dialoghi originali del film.
Quindi ci sono le vere e proprie novità, film in anteprima, provenienti da ogni parte del mondo e non ancora (sovente purtroppo mai) distribuiti in Italia: fra questi, il frankensteiniano Depraved di Larry Fessenden, il sequel del russo Iron Sky (The Coming Race), con colonna sonora dei Laibach, Blood Machines del francese Seth Ickerman (locandina a sinistra, uno still a destra), un grande videoclippone trash da nerd carpenteriani, non a caso estensione di un video musicale per Carpenter Brut, synthwaver cultore degli score anni '70/'80 di mastro John e dei Tangerine Dream. Ma anche Sea Fever, coproduzione irlandese-belga-svedese diretta da Neasa Hardiman (ne parlano sul Nocturno ora in edicola in quanto già passato anche al TIFF), e il documentario canadese Steampunk Connection (poster in basso a sin.), con musiche e performance dei Jardin Mécanique.
Promette invece un torrido incrocio di vampirismo punk ferrariano e allucinazioni psichedeliche alla Noè l'americano Bliss dell'indipendente Joe Begos.
Fra cotanta manna - e non dimentichiamo la valanga parallela dei cortometraggi - figurano anche (udite udite) ben tre titoli italiani, perlopiù tendenti all'horror, come Blood Bags di Emiliano Ranzani (a destra), In The Trap (a sinistra) di Alessio Liguori e Midday Demons, coproduzione italo irlandese diretta da Rossella De Venuto. Che si sia all'alba del Rinascimento nazionale?
Alla beneaugurante presenza cinematografica si affianca poi quella letteraria: mercoledì 30 alle 12, infatti, al Ridottino del Teatro Miela, Sandro Battisti presenta la sua antologia La prima frontiera, forte di 21 racconti new weird, con due guest stars del calibro di Bruce Sterling e Danilo Arona, che esplorano intensamente cosa può accadere nei mondi lontani dall’umano. Saranno al suo fianco Ksenja Laginja, autrice del racconto Silentium - oltre che della copertina del volume (ed. Kipple) - e Alex Tonelli, autore di Melancholia.
Non ci sarà purtroppo Mario Gazzola (pur presente col suo Hyde in Time), il quale invece sbarca a Trieste solo venerdì 1, per presentare a propria volta il dittico formato da FantaRock e dalla nuova antologia S.OS. - Soniche Oblique Strategie, rinforzando da par suo il collegamento musica-fantascienza, già ben corroborato al Festival da diverse pellicole sopracitate, dalle numerose sonorizzazioni live di film (come anche L'uomo Meccanico del 1921), dal jazz dell'XY Quartet, dai dj set serali etc.
Seguito dalla troupe di Wonderland, programma di RAI 4 media partner della fantakermesse triestina (cui anche Mario G ora collabora colla rubrica Sound Invaders), il Festival - fra passeggiate fra i set di Salvatores e mostre su Valentina (a destra un'avventura spaziale della sexy eroina di Crepax) - si chiude domenica 3 novembre col Premio Asteroide alla carriera al regista, produttore e creatore di effetti speciali Phil Tippett, celebre per il suo contributo visivo a Il ritorno dello Jedi e Jurassic Park, e naturalmente colla proclamazione da parte di Brian Yuzna dei vincitori di questa 19a edizione.
Posthuman Staff