Andy Weatherall purtroppo ci ha lasciati pochi giorni fa, come avrete letto. Sarà Brain One a colmare il vuoto da lui lasciato? Per capirlo, la prima domanda che sorge spontanea è: ma chi è questo Brain One?
“Sapete tutti chi sono, ma non è questo che conta. In quest’era del ‘personaggio’, è l’opera che deve tornare a contare. Basta con i volti da copertina, voglio che torni un’Era del Possibile”. Con questo lapidario statement, il produttore musicale che ha scelto di proteggere la propria privacy dietro un enigmatico pseudonimo - che sembrerebbe ispirato al personaggio di finzione dell'antologia Soniche Oblique Strategie - ha abbandonato il ritiro che da anni lo vedeva isolato dal mondo della musica per tornare in attività.
In aperta polemica con l’attuale sistema discografico e artistico in generale, Brain One rinuncia alla popolarità per focalizzarsi unicamente sul discorso artistico. “In quest’era malata di protagonismo fine a se stesso, io non voglio che ciò che proporrò sotto l’egida delle Brain One Productions venga apprezzato grazie al mio nome”, ha dichiarato in un comunicato stampa. “Per questo ho scelto di celarlo sotto uno pseudonimo totalmente sconosciuto: se questo nuovo progetto avrà successo sarà per la qualità dell'arte che proponiamo, non per il nome che porto io in quanto promotore". Per questi motivi, Brain One lascia intendere che non rilascerà interviste né si farà vedere pubblicamente (come potete notare, la sua immagine che appare sul sito riportata sopra a sinistra non è certo una foto da carta d'identità!).
I primi progetti in cantiere saranno la rimasterizzazione di Sound Of The Soul degli Oblomov, album di debutto del non meno enigmatico duo elettronico d’origine russa attualmente di stanza a Bologna, il surrealismo pop dellartista americano David Aronson, le immagini del fotografo praghese Jakob Smrž e a breve la pubblicazione del primo racconto di Mark Assente, narratore apolide al debutto in lingua italiana, con in copertina un disegno di Tonia Gentile, altra artista su cui Brain One promette sorprese a breve. Infatti la “factory del cervello” ha già in gestazione anche opere figurative, video art e narrativa illustrata. Ma è già in gestazione un album di cover di brani ispirati al mondo della fantascienza a cura di artisti indipendenti della più varia estrazione, dall’electro wave al jazz al metal (sul cui possibile titolo Watchers of the Sky non abbiamo al momento conferme ufficiali).
Tutte le opere usciranno sotto l'egida delle Brain One Productions, una piattaforma atipica che ospiterà qualsiasi forma d'arte senza preclusioni: non esattamente una case editrice né una classica casa discografica, non esattamente un'agenzia di management né una galleria d’arte, ma in un certo senso tutte queste cose insieme ed oltre.
Brain One Productions apre le porte a qualsiasi forma d'arte conosciuta e non, con poche e semplici regole: ancora una volta contro tendenza rispetto alle gallerie che affittano gli spazi, agli editori che pubblicano pagati dagli autori o dalle etichette che campano alle spalle dei musicisti, Brain One - precisa sempre il suo comunicato - non richiederà alcun pagamento né royalty. Gli artisti resteranno gli unici proprietari delle rispettive opere e possono metterle a disposizione del pubblico gratuitamente o in vendita tramite il sito http://www.brainone.org/, a propria libera scelta.
Chiunque lo desideri può chiedere informazioni e proporre le proprie opere al comitato artistico mandando un'email a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..
Ciò che Brain One chiede agli autori che aderiscono al suo network è solamente di agire e interagire fra loro collaborando come membri della factory, di una reale comunità secondo le regole etiche consultabili sul sito. “Nell’era della socialità solo apparente ma in realtà autoreferenziale, vogliamo dimostrare che è ancora possibile una socialità autentica, basata sulla volontà di collaborare senza spremere, di far accadere cose, happening e connessioni, non motivate unicamente dall’essere i protagonisti delle superstar nei rispettivi campi”, afferma ancora Brain One sul suo comunicato ufficiale.
È questo il senso del concetto di Era del Possibile riportato all'inizio, che ha peraltro già incassato l’appoggio del sopra citato David Aronson, il quale l'ha ripreso in anteprima sul suo profilo Facebook e ha a propria volta creato due gallerie online col medesimo scopo: far conoscere artisti validi in attesa di riconoscimento. Eccole linkate di seguito:
• The Alchemical Art Museum I
• The Alchemical Art Museum II.
Brain One in Italia si appoggia operativamente alla Oneiric Productions, che ha messo a disposizione del produttore i propri studi di registrazione bolognesi e che si occuperà della presenza social del produttore, il quale non utilizza Facebook né altri network.
“È solo l’inizio. Attendetevi molte sorprese. Questo sarà il senso dell’Era del Possibile”, vaticina il misterioso guru dell'arte totale indipendente.
Posthuman Staff