Oh, si torna a parlare di sana fantascienza, tema che mancava dalla nostra home page dalla scorsa estate. Ci aiuta allo scopo l'uscita del numero 52 di Robot, che stavolta non ospita contributi narrativi "made in posthuman" ma affronta comunque temi che meritano l'attenzione del lettore postumano.
Tra informatica e fantascienza c'è sempre stato un rapporto strano (e chi può testimoniarlo se non noi, che di giorno lavoriamo nella comunicazione dell'IT, maledicendola ovviamente, e di notte ci vendichiamo scrivendo racconti di s/f venefica?!).
E' vero, osserva la rivista curata da Vittorio Curtoni, che la fantascienza ha compreso molto tardi l'impatto che avrebbe avuto l'informatica sulla nostra civiltà. E' anche vero che oggi l'informatica sta conquistando spazi interessanti. In particolare con la teoria della singolarità, che in fondo si può dire che nasca da una legge dell'informatica, la legge di Moore, secondo la quale le prestazioni dei processori raddoppiano ogni due anni. Questa evoluzione della capacità di calcolo dà luogo a una crescita geometrice della potenza dei computer, che sembra portare inevitabilmente a quel fenomeno chiamato singolarità, così ben descritto oggi soprattutto da Charles Stross, nel romanzo Accelerando ma anche nel racconto pubblicato su Robot numero 52, Anticorpi, finalista al premio Theodore Sturgeon.
C'è poi anche un'altra faccia dell'informatica, quella degli idealisti, quella della filosofia del free software, dell'open source, della Libera Repubblica del Cyberspazio. Quella dei sistemisti, dei geek senza speranza che chiamano il loro figlio 2.0, che vivono nell'ombra e nell'atmosfera controllata dei centri di calcolo, e che nessuno nota, almeno finché le sorti del mondo non si trovano sulle loro spalle. E' quello che accade nel bellissimo, brillante e insieme commovente racconto Quando i sistemisti domineranno la Terra, premio Locus 2007 di Cory Doctorow, guru della blogosfera e profeta dei creative commons.
I computer sono anche nel racconto del grande scrittore italiano, per una volta prestato alla fantascienza, Ezio Fileno Carabba. Una dimensione molto italiana, che condivide con altri due racconti di questo numero, firmati da Paolo Aresi e dal pioniere del giornalismo scientifico e dell'astronautica Cesare Falessi, uno dei padri della fantascienza in Italia.
Il numero 52 ospita anche due importanti interviste: una con Frederik Pohl, grande personaggio dai risvolti inaspettati, che nella vita è stato fan, direttore di riviste e di collane, e grande scrittore. Ha attraversato la storia della fantascienza dall'Età d'Oro agli ultimi anni, sempre da protagonista. L'altra intervista è con Ridley Scott, il grande registe che con Blade Runner ha dato un'impronta indelebile al cinema dell'ultimo quarto di secolo .
L'intervista parla del film, della nuova versione e del cofanetto dvd celebrativo in arrivo, chiedendosi come mai un'opera cinematografica che all'epoca della sua uscita ebbe meno successo di quanto oggi si possa pensare possa aver avuto un impatto così forte sull'intero genere (e non solo sulla s/f, se solo pensate a quante scene notturne si siano svolte sotto una pioggia battente nel cinema dagli anni '80 in poi, dal Corvo fino a Matrix...).
Tanti altri i temi trattati nel numero autunnale di Robot: la grande epopea della Civil War che sta devastando il mondo Marvel, il telefilm di culto Firefly, il videogioco tratto dai romanzi fantasy di uno scrittore polacco, The Witcher, la primavera della fantascienza in Germania, con l'avvento di un'intera generazione di nuovi autori di successo, e la storia scientifica di Marte e dei sogni che ha ispirato nei terrestri. E poi una curiosa scoperta, documentata nella sezione dedicata al fandom.
Robot numero 52 è disponibile sul Delos Store (www.delosstore.it/robot/) e a breve nelle librerie e nelle fumetterie.