“Ognuno brucia nell’inferno che si è costruito da sé.”
(cit. da Buio in scena)
"Non è esattamente un giallo, non è vera fantascienza, non è quel che i lettori si aspettano da un vero horror... mescola diversi generi senza appartenere a nessuno."
"Non sapremmo in quale delle nostre collane metterlo..."
"E' anche ben scritto, ma lei saprebbe dirci a chi potrebbe interessare in Italia un testo così e... magari anche quante sono, queste persone?"
"Non è realistico: non è così che lavoriamo quotidianamente coi detenuti, e poi quei carcerati 'duri' parlano tutti come studenti del DAMS."
"Questo non è neanche un romanzo, piuttosto una pièce teatrale d'avanguardia."
Questi sono solo alcuni esempi del ricco florilegio di rifiuti incassati da Buio in scena (copertina a destra) nel corso del suo tormentatissimo cammino nel "duro calle" dell'editoria nazionale, cocciutamente insensibile al suo ardito mix di noir carcerario, teatro d'avanguardia e citazioni rock, esperimenti fantapsicanalitici e horror soprannaturale.
Molto apprezzato dal compianto Andrea G. Pinketts, il primo a leggere il manoscritto appena compiuto, finalista all'edizione 2017 del Premio Laymon di Independent Legions, il secondo romanzo di Mario Gazzola è rimasto da allora una sorta di bête noire per l'italica editoria, che non gli ha perdonato il mix postmoderno di generi (ormai griffe dell'autore) e qualche arditezza di scrittura, su tutte quella di importare nel testo letterario la modalità del copione teatrale, per portare il lettore dentro l'esperimento di teatro in carcere al centro della trama.
Secondo i coraggiosi capitani editor che l'hanno letto, scoprire cosa accade nella sala prove del carcere Il Castello attraverso i dialoghi fra i detenuti-attori e il loro regista Cortez riducendo al minimo (quando non a zero) le descrizioni d'ambiente e gli interventi del narratore "è di difficile lettura" per il pigro lettore italiano che - si sa - può ambire solo a cloni di Harry Potter o guerrieri medievaleggianti, nuove sfumature di grigio, vampiri sexy e romantici se si parla di horror, lucide astronavi se ci si spinge nel fantastico.
Sarà davvero così? Per scoprirlo, fedele alla citazione riportata in apertura, nasce ora la Posthuman Edizioni: un'idea nel cassetto ancor prima del manoscritto di Mario, coll'intento di offrire direttamente ai lettori attraverso la piattaforma di Amazon i libri che l'editoria "ufficiale" - strangolata dai costi di distribuzione, dai bassi volumi di vendita e dalla prudenza del pubblico sulle nuove proposte - a quei lettori non proporrà mai, fieramente convinta che "fare marketing" significhi solo sfornare cloni di successi già digeriti e non idee originali.
Ma di cosa parla dunque questo libro "maledetto"? Presto detto: del regista Alvaro Cortez, chiamato a formare una compagnia teatrale con i detenuti del carcere detto 'il Castello', tutti omicidi condannati a lunghe pene: Cortez intravede la chimera del capolavoro portando sulla scena 'i fantasmi' dei detenuti legati alle loro loro tragiche storie. Ma il suo metodo artaudiano rischia di far soccombere l'intera compagnia sotto le tensioni che crescono durante le prove fino a sfociare in pericolose esplosioni di violenza, oltre che nell'epifania di misteriose figure che alcuni degli attori vedono sempre più spesso sul fondo del palco su cui provano e da cui si sentono perseguitati.
Il rituale panico cui aspira Cortez prende forma, anche se qualcuno vi vede un rituale musicale diabolico, qualcuno un rituale erotico, qualcun altro un mezzo per attuare vendette personali.
Riuscirà il regista a raccogliere l'affermazione che si sente ormai fra le mani? E sapranno i suoi attori-criminali sfuggire - non solo metaforicamente - alle sbarre che li rinchiudono dopo lo spettacolo, salvandosi dalla vendetta di quei fantasmi?
Approfondendo il leitmotiv dell'autore dell'arte come dannazione, Buio In Scena mescola Artaud, Genet, Jodorowsky e Burroughs al noir de Le Iene, all'occultismo di Aleister Crowley e all'horror puro di H.P. Lovecraft, Stephen King, Clive Barker e dell'amico Danilo Arona, impiegando il teatro come chiave per lo scavo nel sé più profondo e come motore della deriva soprannaturale e sanguinosa della trama.
Impreziosito dall'efficace copertina disegnata da Roberta Guardascione (di cui vedete una precedente versione variant sopra il titolo), Buio in scena è dunque ora disponibile sia in formato cartaceo che ebook.
Il romanzo sarà presentato dal vivo nel corso del Festival Premio Torre Crawford 2022 (2-4 settembre, San Nicola Arcella, CS), insieme all'antologia Un'inquietante sensazione indefinibile (Oakmond, a cura di Andrea Carlo Cappi, copertina a destra), che raccoglie i racconti finalisti dell'edizione di quest'anno, fra cui figura anche La Bambola di Scena di Mario G, ideale sviluppo del ciclo narrativo del Buio in scena (che l'autore preannuncia di voler proseguire con un sequel attualmente in gestazione).
Il Festival calabrese, che ha a propria volta un disegno di Roberta come poster dell'edizione di quest'anno, oltre che di copertina dell'antologia, ospiterà anche l'omonima mostra dei disegni originali di Roberta G per il ciclo di Buio in Scena, di cui vedete i primi esempi ai lati di quest'articolo (insieme all'autrice ritratta accanto alle stampe appena sfornate) e che vedono piena luce cartacea nella drammaturgia teatrale illustrata di Buio in scena - il teatro della dannazione, seconda pubblicazione Posthuman di cui vi parleremo meglio dopo le vacanze.
Ed è solo l'inizio, perché Posthuman - ormai non più solo sito d'informazione culturale ma attore in scena - ha già altre cartucce nel caricatore, tra cui un'antologia di racconti fantascientifici del succitato Cappi, che l'autore promette altrettanto invisi al milieu editoriale nostrano, oltre nuove gesta illustrate del duo Mario-G-Roberta, stranezze fantamusicali e...
E voi brucerete in quest'inferno con noi?
Posthuman (editorial) Staff
PS: Posthuman ringrazia Andrea-TommyLee-Cappi/Borderfiction per il caloroso sostegno nella genesi dell'intero progetto, Michela-Miky-Tieppo ed Elisabetta Friggi di G.A.Z. Magazine per il supporto nell'editing/impaginazione del libro.
Buio in scena di Mario Gazzola
copertina di Roberta Guardascione
pgg: 294
prezzi: 13,52€ (versione cartacea), o 4,99€ (versione Kindle)