La confezione è quella di una “torretta” da 20 cd masterizzabili, come se ne comprano nei supermercati. L’etichetta nera sopra però recita KREDRZ, ossia l’ultima follia di quel mattacchione di Lukha B. Kremo, edita dalla sua “officina libraria” Kipple. Multiforme ingegno di musicista e performer di elettronica spinta – sub nomine Krell – oltre che scrittoreditore di s/f della galassia connettivista, per la sua ultima fatica discografica Kremo ha ideato (e artigianalmente realizzato) una spiritosa “caccia al tesoro” very conceptual, anche un po’ beffarda per l’incauto acquirente del suo manufatto (ma tranquilli, esistono solo 24 copie dell’oggetto, le arrabbiature non potranno superare quelle per lo storico Metal Machine Music di Lou Reed!). Il quale, come ben vi mostrano le immagini ai lati, svitato il coperchio del cofanetto, ci porge subito un cd di plastica trasparente con etichetta bianca, palesemente non riproducibile: ovvio, è quello abitualmente usato per bloccare la pila dei cd masterizzabili nelle suddette confezioni da 20!
Né musica né “materia prima” per duplicazioni private, il malcapitato collezionista di dischi è ormai rassegnato a sentirsi sbertucciato da un’operazione post dadaista, come è accaduto anche a un vero esperto di questo mondo che spazia dal fluxus alla mail art e alle musiche non convenzionali come Vittore Baroni, decano della critica musicale avanguardistica su Rockerilla, Rumore e oggi Blow Up e musicista a sua volta, che (prima di parlarne col sottoscritto) aveva già accantonato la copia ricevuta come se fosse ciò che in realtà il suo autore aveva originariamente concepito: un “cd-oggetto d’arte concettuale, assolutamente silenzioso. Volevo realizzare un'opera d'arte concettuale che avesse dei suoni al proprio interno, ma in cui la musica fosse solo una componente dell'insieme, e l'oggetto non solo il contenitore del protagonista-suono”.
Fortunatamente, con un moto di pietà per noi musicofili, il dispettoso connettivista ha evoluto il progetto in uno split cd di 70 minuti, che ospita – in un’unica traccia perché non si può mica rinunciare a un’ultima beffa – due brani: il primo arriva dopo 10’ di autentico silenzio, è “del padrone di casa” e s’intitola Ipnotico un po’ depresso, “parte di un progetto in progress di un'opera in 5 movimenti”, come spiega lui stesso; questo primo assaggio sfoggia un’elettronica che sfibra i dettami dell’ambient techno oltre le frontiere di Aphex Twin, con beat distanziati di diversi secondi e ronzii postindustriali che tendono se mai verso le installazioni video sonore (appunto concettuali) di Alva Noto/Carsten Nicolai. Quando vi viene il dubbio che quest’evoluzione dell’ambient degli Eno, Schulze & co. sia davvero una nuova forma di psichedelica, è la cosa giusta da ascoltare.
Il secondo brano arriva dopo che il beat di Krell si è rallentato fino a diluirsi in altri 10’ di “sonoro” silenzio (a 36’02”, per la precisione!): ora tocca ai brianzoli Odrz, già presenti sull’ambizioso progetto di Kremo, la Sonora Commedia (le tre cantiche dantesche musicate da 33 artisti electro), e ci massacra con un’elettronica molto più industrial rumorista, “del tipo che cercano di fotterti i tweeters delle casse”, come la definisce Baroni: “loro vogliono rappresentare il rumore delle industrie”, spiega Kremo. “Ai live si presentano in tuta da operaio, hanno fatto anche un progetto di 8 ore di rumore ‘lavorativo’ con un’ora di ambient corrispondente alla… pausa pranzo!”.
Se invece vi aspettate dei ritmi dance, foss’anche ibridi alla Screamadelica, dimenticate pure subito il birichino progetto KREDRZ: Kremo e i suoi colleghi Odrz guardano assai più alla contemporanea colta degli Stockhausrn, Xenakis, Varese e Cage che non ai ritmi trendy sul dance floor.
Mario G