"Un giorno, di fianco al pub Fin du Mond, ho visto la vetrina di una specie di libreria antiquaria. Sembrava la bottega di un rigattiere, antiquata e polverosa, quella in cui in un racconto dell’orrore trovi l’unica copia rimasta del Necronomicon. L’insegna stinta da secoli diceva solo Maldoror, ho spinto la porta (...).
'E guardi che pellicole, poi: quella è l’unica copia di London After Midnight di Tod Browning, non è vero che quella bruciata nel 1965 era l’ultima,' strizzò l’occhiolino il vecchio."
(da La Bambola di scena, di M. Gazzola, 2022)
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Nel mio racconto qui sopra, il musicista Mark FoX - a caccia del saggio sul teatro d'avanguardia Buio in scena - scova una misteriosa libreria polverosa, tipo la Safarà di Dylan Dog, in cui come avete letto balenano già tre oggetti del desiderio per il collezionista del bizzarro: il pub prende nome da La fin Absolue du monde, film maledetto che deve cercare il protagonista di Cigarette Burns di John Carpenter (QUI in inglese).
Maldoror, nome della libreria, è invece il film (davvero) perduto di Alberto Cavallone dall'omonimo poemetto-scandalo di Lautréamont (la cui sceneggiatura è stata pubblicata da Nocturno dopo strenue ricerche di Davide Pulici degne esse stesse di un Master of Horror).
Ricerche che hanno il fascino - tra Indiana Jones e il mystery - della caccia al Necronomicon di Lovecraft (che, pare, irretì pure Umberto Eco anni fa) o, si parva licet, dell'originario manoscritto del Dottor Jekyll di Stevenson ricostruito nel mio Hyde in time (QUI la recensione di Franco Pezzini, a destra un'illustrazione interna).
L'ultimo citato, London after midnight, è un film muto del 1927 di Tod Browning (cinque anni dopo regista dell'ancor più celebre Freaks, già fumettato da Andrea Cavaletto per NPE nel 2023), con Lon Chaney in duplice ruolo - detective e spettro/vampiro - ormai chimera dei collezionisti di pellicole dopo che nel 1965 un incendio in un magazzino della MGM ha mandato in fumo l'ultima copia esistente, rendendolo di fatto un film invisibile (e quindi ammantabile di ogni tipo di leggenda), se non attraverso la capillare ricostruzione che trovate nel saggio Il vampiro perduto di Fabio Giovannini, basato sul resoconto scritto del montaggio del film conservato alla Biblioteca del Congresso Americano e sulle foto di scena disponibili.
Oppure nella parimenti fedele trasposizione in graphic novel pubblicata nel 2019 dallo scrittore cileno Gonzalo Oyandel e dal disegnatore argentino Enrique Alcatena, ora tradotta anche in italiano da NPE in un lussuoso volume in hard cover di una sessantina di pagine in b/n come il film (21x30 cm, € 17,90), che corrisponde alla ricostruzione filologica scena per scena, ma riempiendo le lacune con le lussuose tavole di gusto un po' liberty di Altena, che ci "fanno vedere" quel film che ormai non scorrerà mai più nell'infiammabilissima celluloide davanti ai nostri occhi, rendendocene mood e atmosfera (qui sotto due tavole).
Atmosfere che - come a volte capita ai misteri - ha avuto inesauribile influenza sulla narrativa gotica (e non solo) a venire: basti pensare che c'è un gruppo dark rock americano chiamato London After Midnight e atteso al prossimo festival Wave Gothik Treffen di Lipsia; che il babau col cilindro dell'apprezzato horror Babadook di Jennifer Kent (2014, v. a lato) sembra proprio ripreso dal minaccioso figuro del film di Browning; e che, ancora nel campo del fumetto, una storia in due episodi (377 e 378) di Martin Mystère (Bonelli, 2021, sotto un paio di tavole dal dittico) immagina il rinvenimento di una pellicola in 16 mm del film, la cui proiezione però è minacciata da un vero vampiro, l'Uomo col Cilindro: esattamente il personaggio interpretato da Lon Chaney (insieme all'investigatore Burke) nel suo minaccioso look vampiresco.
Un look che a propria volta probabilmente derivava dal Gabinetto del dottor Caligari di Wiene (che è del 1920, lo ripassate qui sotto) e, lo stesso anno, era stato utilizzato da John Barrymore nel film (sempre muto) Il dottor Jekyll e Mr. Hyde (arieccoci!) di John Stuart Robertson.
Caligari, poi, condivide con London after midnight l'impianto di finzione nella finzione, rivelandosi alla fine il vampiro una messa in scena per smascherare un assassino del tutto umano.
Finzioni di finzioni, film invisibili come fantasmi, libri maledetti e copioni che fanno impazzire: sipari infìdi su realtà indistinguibili dalla finzione scenica. Seducenti 'fiere delle illusioni' (ricordiamo anche Nightmare Alley dal romanzo di W. L. Gresham, E. Goulding nel 1947 e G. del Toro nel 2021, trailer sotto) che somigliano tanto a un'idea tipo...
Tipo dare vita allo pseudobiblion che si vede per un minuto in Profondo Rosso, no?!
Buone letture e buone visioni.
"(...) 'Si tratta dei pochissimi fotogrammi superstiti di un film che purtroppo ormai è perduto.'
'...Perduto?'
'Ahinoi, temo di sì. È noto ai collezionisti di pellicole storiche come Oltrerosso ed è uno dei cimeli più ambìti da quei fanatici che ucciderebbero per una copia di London after midnight di Tod Browning o dell’Alraune di Michael Curtiz quando ancora si chiamava Mihàly Kertész. Ucciderebbero ancor più per Oltrerosso, tanto più che qualcuno ritiene sia una sorta di leggenda nera moderna e che il film non sia neppure mai esistito'."
(da La Quinta del Lupo, di M. Gazzola, 2025)
Mario G
PS:
il ciclo dei "film fumettati" editi da NPE comprende anche:
- - Un chien andalou
- - Freaks
- - Nosferatu
- - L'uomo lupo
Il ciclo narrativo del regista Cortez by Gaz. comprende:
- - Buio in scena (romanzo, 2022)
- - Buio in scena - il teatro della dannazione (2022, drammaturgia illustrata da Roberta Guardascione, autrice anche delle copertine degli altri libri citati, delle illustrazioni di Hyde in time e di Fantasmi di oggi)
- - La bambola di scena (racconto, nell'antologia Un'inquietante sensazione indefinibile, 2022)
- - La quinta del lupo (romanzo, in progress)