Print this page

The Ugly Stepsister: la vittima di Cenerentola

Written by  29 Oct 2025
Published in Cinema
Read 128 times

La fiaba dei Grimm al tempo di The Substance ribalta il punto di vista sulla sorellastra sgraziata: il body horror/black comedy della bellezza come aspirazione sociale nel debutto cinematografico a tinte forti della norvegese Emilie Blichfeldt.



CarterQuando ho seguito il workshop di drammaturgia horror di Animanera (dov'è nato il mio Buio in scena teatrale), con i docenti Magdalena Barile e Luca Scarlini si è parlato a lungo delle favole, insieme alla mitologia (con cui condividono le origini ancestrali) fonte prima dei nostri più temuti orrori dell'infanzia, i più radicati nel nostro subconscio.
WolvesCome ben evidenziato nell'immortale Camera di Sangue di Angela Carter di cui già si nutrì Neil Jordan (del quale a destra vedete la bella Danielle Dax che s'è lasciata alle spalle vestiti e fiabe per abbracciare la Company of wolves), prima che Disney provvedesse ad edulcorarne trucidezze e finali tragici nel consolante happy end hollywoodiano.


UglyCenerentola, la fiaba rielaborata dalla debuttante regista/sceneggiatrice norvegese Emilie Blichfeldt in The Ugly Stepsister (locandina a sinistra), affonda le proprie radici in un originale egizio (Rodopi) risalente ben al 570 a.C., prima di diventare Gatta Cenerentola nelle mani di Giambattista Basile, che la ambientò nel Regno di Napoli nel suo Cunto de li cunti (da cui l'omonimo film di Garrone), poi passando tramite Perrault fino ai fratelli Grimm, che pure con le efferatezze non ci andarono leggeri, visto che già nella loro versione le sorellastre arrivavano ad automutilarsi le dita dei piedi pur di farli entrare nella fatal scarpetta dei desideri.


UglyThe Ugly Stepsister della Blichfeldt (nelle sale italiane per I Wonder Pictures da domani, 30 ottobre), però, non mira tanto a recuperare la filologia della favola storica quanto ad adattarne l'impianto allo squallido presente della bellezza obbligatoria ad ogni costo, quella delle diciottenni che si rifanno seno e labbra chirurgicamente per sembrare veline, insomma quello già ottimamente inquadrato dal The Substance della Fargeat. Per farlo, ribalta il punto di vista: protagonista non è qui la bella, angelica e aristocratica Cenerentola/Agnes (a destra), peraltro piuttosto snob all'inizio con le figlie di quella parvenu di quella Rebekka, giunta a sposare suo padre in seconde nozze.

UglyNo, al centro c'è la sorellastra Elvira, non proprio brutta ma goffa, sgraziata e priva di veri titoli nobiliari che - se vorrà aspirare ad attrarre su di sé uno sguardo del principe Julian - dovrà accettare di attraversare un calvario di interventi odonto-rino-blefaroplastici (a sinistra) e dietetici (ingestione di tenia da verme solitario) del sinistro Dr. Esthétique, ripresi con impietosi macro di palpebre cucite ad ago da body horror di Cronenberg (palesemente omaggiato nel nome della maestra di ballo Sophie von Kronenberg), roba da far preferire al volo delle nozze col Divino Marchese!

Né meno strazianti saranno sul versante psicologico le lezioni di danza per la povera sgraziata, dal naso tumefatto e coperto da un orribile "modellatore", che la rende ancor più grottesca (e che vedete nella foto sopra il titolo).


UglyAgnes dal canto suo viene degradata a sguattera (da cui il nomignolo di Cenerentola) non in quanto orfana ma per il suo disdicevole amore per lo stalliere di casa, che Elvira scorge casualmente una sera e che ci viene mostrato senza pudori sui dettagli anatomici hard sia di lei che di lui (le coraggiose produzioni scandinave!). Lui quindi verrà cacciato a sassate (nudo), lei si adegua di buon grado alle nuove umilianti mansioni, senza perdere l'aristocratico aplomb della vincente per natura, unito ora persino a un'ombra di pietà per la povera sorellastra, martoriata dai "trattamenti di bellezza".


UglyLa variatio della passione "peccaminosa" di Cenerentola potrebbe sembrare un orpello solo per rendere un po' più modernamente "trasgry" l'intreccio della fiaba, in realtà secondo me ha una valenza più profonda: inutile che vi racconti la storia, no? Ovvio che alla fine Cenerentola vincerà la sfida anche fra gli stracci, trionferà al ballo, poi calzerà a modo la scarpina perduta - a dispetto delle sanguinose mutilazioni di Elvira - impalmerà il principe festosamente come già sapevamo, avviandosi alla lieta vita di principessina, mentre lo stalliere che realmente Agnes amava è svanito nel nulla. Quindi siamo portati a pensare che anche lei, pur baciata dalla sorte (e dal nobiluomo, che abbiamo visto a caccia con gli amici maschi parlare di femmine come squallidi bovari, altro che poeta romantico!), si avvii a un destino d'eguale infelicità sentimentale, avendo a propria volta sacrificato la passione allo status sociale che, nel mondo rappresentato dalle favole, può arridere a una donna solo attraverso le nozze con un maschio alfa maggiorente.


UglyUn calvario cui resta immune solo la sorella minore Alma, testimone inorridita dell'inferno attraversato volontariamente e pervicacemente da Elvira, dal quale la salverà con la fuga del finale, estremo slancio "femminista", mentre la madre incurante di loro si dedica al piacere di uno dei giovani amici del principe, prontamente eletto dall'arrivista matrona a "premio di consolazione" del ballo fallito.


UglyChi (come il sottoscritto all'anteprima) temesse dunque un clone degli imperdonabili Winnie-the-Pooh - Sangue e miele o Cappuccetto Rosso Sangue, che hanno contribuito a squalificare l'horror negli anni recenti, stia dunque tranquillizzato: The Ugly Stepsister viaggia su tutt'un altro livello, appunto quel mix di black comedy, horror e satira sociale alla The Substance e se ha qualche difetto è magari - come s'è detto anche della Fargeat - la programmaticità dello svolgimento e la ricerca dell'eccesso splatter verso il finale (amputazioni, metri di tenia da estrarre a forza dalla gola etc.), con qualche ambientazione (la festa a palazzo) che potrebbe fin ricordare anche le scene a Versailles del Dracula di Besson. Ove però s'è fatta la scelta opposta per la colonna sonora, massicciamente elettronica sul filo di un minimalismo alla Tangerine Dream, a firma dei (pure norvegesi) Kaada e Vilde Tuv.


Tutto scandinavo senza grossi nomi internazionali anche il cast (efficacissimo) di questa sboccata coproduzione norvegese-svedese-polacca-danese, ideale per aspettare l'ora di scatenarsi sulle sonorità neo goth della vostra festa nella serata di Halloween, ma tenendo sempre un occhio al cielo (nero): ricordo che in una delle numerose versioni 'uncensored' della fiaba gli uccellini amici di Cenerentola planavano durante le nozze col principe come i volatili assassini di Hitchcock/du Maurier a... strappare gli occhi delle cattive sorellastre!

 

Mario G.

Last modified on Wednesday, 29 October 2025 17:00
Rate this item
(1 Vote)
Website Security Test