"Suoni lastre di ghiaccio atonali (...)"
(Brian Eno, da Futuri Impensabili, Giunti, 1997)
La citazione di Brian Eno che avete letto in apertura del mio articolo sul blog di Ernesto Assante (e che ritrovate nel libro edito da Giunti di cui vedete la copertina a lato) sembra scritta (vent'anni prima) apposta per gettare un abbagliante fascio di luce fantascientifica sul nuovo concept di diffusori audio presentato da AGC Asahi Glass nell'installazione Soundscape al Fuorisalone 2018: un avveniristico sistema di diffusione sonora attraverso lastre di cristallo a tre strati che sono sicuro intrigherebbe non poco il papà dell'ambient music.
Ebbene, per chi non l'avesse vista di persona, qui di seguito vi mostriamo anche una piccola fotogallery (scatti di Akihide Mishima) dell'installazione come appariva allo Spazio Ventura (di cui qui a destra vedete gli esterni) vicino alla Stazione Centrale. nell'immagine più a destra, la saletta per provare i nuovi diffusori in un contesto simile a quello dell'ascolto con un impianto hi fi domestico.
Eno inaugurò il filone ambient nel '77 con Music for Airports e poi tracciò i suoi profili di fantamusicisti - dicevo sempre nell'articolo - nel 1995, durante le session di Outside di Bowie (qui sotto entrambe le copertine). Allora mi chiedevo cosa potremmo ascoltare oggi con un sistema così futuribile: certo, la Post_Human Folk Music di Maurizio Marsico (di cui s'è già detto QUI), ma anche l'elettronica "prog-kraftwerkiana" e "post-sovietica" degli Entropia.
Potete vedere QUI anche i video in cui il gruppo romano - epigono di Leon Theremin (il "nonno del sintetizzatore") - sonorizza col proprio omaggio musicale alla Rivoluzione d'Ottobre di un secolo fa montaggi di immagini storiche di repertorio manipolate per attualizzarne lo sperimentalismo al linguaggio del videoclip contemporaneo (di cui peraltro un regista, sempre russo, come Dziga Vertov è il precursore nobile).
Forse in futuro vedremo anche i video clip proiettati su magiche lastre di cristallo: AGC aveva già presentato un progetto ad hoc nel 2015, si chiama Glacier Formation e vedendolo non riusciamo a non pensare al romanzo di Bob Shaw Altri Giorni, Altri Occhi (del 1972, uscito sui Classici Urania n. 85, copertina a destra): "- E' questo il materiale su cui hai lavorato per tutte queste settimane? (...) A me sembra un comune pezzo di vetro. - Invece non lo è (...). Questo è vetro lento. (...). - Vetro lento. (...) Al telefono mi hai detto che mi avresti portato un pezzo di vetro spesso duecento milioni di miglia. - E infatti questo vetro ha uno spessore di duecento milioni di miglia, per quanto riguarda la luce. (...) - Se vuoi una definizione diversa, questo pezzo di vetro ha uno spessore di undici secondi-luce".
E forse delle finestre come quelle del libro di Shaw, su cui veder trascorrere panorami della Terra perduta, potrebbero essere quelle delle "case marziane" che ci attendono, come prospettato dalla mostra The Future of Living and the Planet of the Future a cura di Stefano Boeri Architetti, sotto la superficie del pianeta rosso (quella che vedete a destra ad es. è una finestra progettata dalla Nardin di Trento, uno degli espositori nell'allestimento di Boeri). Mostra di cui Space & Interiors offre già ricca media gallery online, ma qualche immagine ve la offriamo anche noi qui di seguito.
Le immagini qui sotto degli schermi su cui vengono proiettate le scene dei film di fantascienza che immaginano abitazioni spaziali e futuribili, invece, sono opera mia tramite smartphone (ecco perché la resa cromatica qualitativamente imperfetta delle proiezioni).
E se non saranno viaggi marziani, saranno viaggi nel tempo, come i nove proposti dalla mostra Nove viaggi nel tempo, a cura di Davide Quadrio e Massimo Torrigiani: un percorso lungo nove "porte verso l'altrove nell'arte" attraverso creazioni bizzarre, surreali abiti "autoriflettenti" e ambienti "escheriani" (di cui vedete qualche immagine nella gallery qui sotto, in cui abbiamo raccolto altri momenti delle giornate del Salone del Mobile milanese 2018), tutte realizzate con l'Alcantara
https://posthuman.it/notizie/cristalli-sonanti-e-visioni-marziane#sigProIda30d6522ae
Da ultimo, qualche ragguaglio letterato: i più "fantascientisti" fra voi avranno già notato che il titolo dell'articolo è ispirato all'immortale Cristalli Sognanti di Theodore Sturgeon (1950, reperibile su Adelphi), che peraltro non proprio di liquide sonorità musicali parlava.
Invece, l'antologia Operazione Europa a cura di Pierluigi Manieri, che trovate citata alla fine dell'articolo sul blog di Ernesto Assante (qui a lato la copertina "fantaeuropea") la trovate sul sito dell'editore Elara, quando desiderate scoprire se qualcuno dei 14 autori raccolti ha previsto nel proprio racconto le migrazioni marziane (o temporali) messe in scena nelle installazioni del Fuorisalone 2018.
Quello che ancora non trovate in nessuna dimensione attualmente raggiungibile, è il saggio su rock e fantascienza che il sottoscritto sta portando a termine proprio insieme all'Assante titolare del blog: infatti quello è un viaggio i cui biglietti saranno disponibili non prima dell'autunno 2018.
Buone visioni.