Vi segnaliamo sul filo di lana la serata unica di Hamlice: sia perché lo spettacolo di mercoledì 23 febbraio all'Hangar Bicocca di Milano non avrà repliche, sia perché un'occasione di vedere un lavoro teatrale della Compagnia della Fortezza di Volterra (perdipiù insignito del premio Ubu) riallestito appositamente per guidare gli spettatori in un percorso unico in funzione della "scenografia naturale" offerta dagli imponenti Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer e della mostra attualmente in corso - il progetto Terre Vunerabili - è di quelle da non perdere ad ogni costo.
Un'operazione "multimediale" (parte del programma Fessure, sezione teatro, a cura di Renzo Martinelli e Debora Pietrobono) nel senso reale del termine (ossia non il solito, di insulsi giochini digitali da PC, insomma!), che crea imprevisti cortocircuiti fra diversi linguaggi; in pratica una di quelle cose che in genere ci si lamenta che accadono solo a Parigi, Berlino o New York.
Ma cos'è quest'assurda fusione drammaturgica fra l'Amleto di Shakespeare e l'Alice nel Paese delle Meraviglie di Carrol?
Detto in breve, Amleto non riesce, non vuole più essere Amleto. Per fuggire dal palazzo di Elsinore e dal proprio ruolo codificato, per cercarsi una nuova identità, trasformarsi, vivere fra le righe di altri testi d'altri autori, si lascia portare per mano da Alice nel mondo alla rovescia di Carroll... per smarrirsi e quindi ritrovarsi.
Dopo aver raccolto ovazioni dal pubblico e giubilanti recensioni dalla critica, il 23 febbraio Hamlice la performance di Punzo e dei suoi attori trova all’Hangar Bicocca una cornice perfetta per una rappresentazione violenta, disperata, surreale e al tempo stesso grottesca, commovente e esilarante. Uno spettacolo difficile da raccontare, denso come è di trovate sceniche e coreografiche, di musica, parole, azioni, ma che va visto come inarrivabile pezzo di teatro.
Agli attori, detenuti del carcere di Volterra, in trasferta speciale a Milano con un permesso di lavoro, si aggiungono Stefano Cenci, Andrea Salvadori autore ed esecutore dal vivo delle musiche di scena, il pittore Enrico Pantani, i clown acrobati Guido ed Edoardo Nardin, la partecipazione straordinaria del controtenore Maurizio Rippa.
Armando Punzo - creatore e deus ex machina della Compagnia di detenuti-attori, ormai ritenuta una delle più importanti realtà teatrali italiane contemporanee tout court - sta al timone di drammaturgia e regia, ma ha anche un ruolo importante in scena.
“Hamlice è lo spettacolo più denso, più faticoso, più bello mai visto da molto tempo", ne ha scritto il critico teatrale Massimo Marino. "Una festa degli occhi, una commozione dell’anima, un’apertura infinita contro un mondo che serra. Un’esperienza unica, di quelle che il teatro, certe volte, quando guarda dentro le persone e le cose e non all’esteriorità degli stili o ai simulacri dei personaggi e delle tendenze, riesce a regalare".
"Non ripetono copioni messi a punto una volta per tutte - continua Marino - ma rischiano radicalmente ogni volta una situazione, perfezionandola e rivivendola. Non siamo nel teatro, ma nell’esecuzione di un piano d’azione o di battaglia… E allora non c’è cartapesta ma vita, con le sue emozioni forti, con la possibilità di smacco, delle lacrime, con il desiderio di strappare la gioia a giorni non attrezzati. Un gioco. Emozionante. Vero”.
Con chi di voi cyberlettori vuole unirsi a noi sulle tracce del Bianconiglio galeotto, ci vediamo all'Hangar Bicocca alle ore 21 per seguire "Amleto nel paese delle meraviglie".