Un cinema semivuoto, una giovane film maker in cerca d’ispirazione, un film che non parte mai…
Al suo posto partono visioni e flashback di una metropoli impazzita, di un mondo del lavoro che non ha pietà per nessuno.
Neanche per quella giovane collega, così dolce, ma anche così indifesa che…
"Dopo una serie di testi classici letti in ensemble, finalmente un monologo da un autore contemporaneo", spiega la collaborazione la metal singer, attrice teatrale per diletto. "Confrontarsi in modo diretto con chi ha concepito il testo è una sfida più impegnativa perché l'interpretazione è sottoposta parola per parola al vaglio dell'autore, ma allo stesso tempo è necessario calarsi personalmente nelle emozioni e sensazioni della protagonista facendole proprie".
Il reading sarà avvolto dal soundscape creato per la serata da Francesco La Rosa (nella foto a sinistra in concerto accanto a Simona), a sua volta, batterista e arrangiatore dei Thought Machine. La band milangenovese nel 2012 ha pubblicato l'omonimo debut album (copertina sotto a destra) e si autodefinisce cyber metal: "un compatto impianto metal sul quale si innestano sperimentazioni analogiche di synth anni '70 e voci acide", nelle loro parole."Una proiezione di sensazioni umane distorte in un ambiente tecnologico, asettico e de-umanizzante". E chi ha già letto il racconto G 25 forse a queste parole sente un leggero campanello...
Infatti, spiega il batterista-arrangiatore (impegnato spare time anche coi Meganoidi), "Il racconto G25 mi ha colpito per le forti dinamiche di tensione del flusso di pensieri della protagonista, che ho voluto sonorizzare sperimentando un connubio tra noise e minimal, partendo però da sample e ambientazioni industrial metal".
Al termine della performance, DJ Oste prende posizione dietro al mixer per dare il via alle danze tribali delle streghe postmoderne.
Mario (qui a lato in una posa metacinematografica by Alan Maglio), Simona e Francesco resteranno a chiacchierare al banchetto di vendita di libri e dischi, con chi vorrà saperne di più sull’antologia, sulla musica dei Thought Machine, sulla metropoli del delirio e… sul perché la locandina che vedete in apertura è illustrata con una foto tratta dal film Martyrs.Ma confidiamo che arrivati a quel punto ve ne sarete fatti un'idea voi stessi!
Vi aspettiamo al Goganga, fra le nebbie di via Cadolini 39 (a Milano, ovviamente).
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Posthuman Staff