Fatti non foste a viver come bruti?
Mah... a leggere Anime nere vien pure il dubbio!
La micidiale serie di storie inquietanti, curata da Alan D. Altieri e pubblicata dalla Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, comprende il gotha della narrativa noir italiana: Valerio Evangelisti (fedele al suo background 'storico', con un racconto di bucanieri), Barbara Garlaschelli (quasi astratto il suo dolente noir sugli aborti clandestini), Claudia Salvatori (non meno strazianti le sue Morti pulite di ragazzini innocenti), Gianfranco Nerozzi, Raul Montanari, Stefano Di Marino, Danilo Arona... e come sempre in questi casi, fare qualche esempio comporta l'inevitabile ingiustizia di non dare adeguato spazio a tutti gli altri. Per esempio, Tufanaltorab di Arona ci sembra un eccellente specchio dei tempi: un racconto horror con una componente quasi soprannaturale, che però scaturisce dal quotidianissimo orrore della storia (Storia?) dei banali drammi e delle morti senza motivo di un qualunque giorno di operazioni in Iraq.
Dal paradiso della crudeltà al collasso della giustizia, dalla vendetta servita sotto ghiaccio secco alla malasanità-spettacolo, dai disastri del terrorismo al terrorismo dei media, dalla morte in diretta al vampirismo dei telefoni cellulari, alcuni tra i più straordinari autori italiani del thriller, del noir e dell'horror presentano — a ruota libera e all'estremo della crudeltà — altrettante, micidiali esplorazioni del lato oscuro dell'uomo.
Per questo abbiamo intitolato questo articolo rubando le metafora al capolavoro di Céline, mentore di ogni esplorazione del 'dark side' dell'umane fiere: perché effettivamente ha il coraggio di andare fino in fondo al nero, senza paura di superare il 'buon gusto'; in un genere - quello del racconto breve - che vanta fra i suoi fedeli nomi nobili come Poe, Lovecraft, Kafka, Dick, Ballard, Scerbanenco, fino al Lansdale di oggi. Ma che spesso è snobbato dagli editori in quanto foriero di vendite ridotte rispetto al romanzo, e talvolta anche dagli autori sembra considerato implicitamente una forma "minore", da cucinare in fretta, con minor cura di quanto richieda il romanzo, al meglio puntando sull'aneddoto flash curioso e spiazzante, ma senza incidere realmente.
Beh, credeteci e sperimentate di persona: molti racconti di Anime Nere invece - a dispetto dell'estensione - tagliano come il bisturi di quel chirurgo bastardissimo che opera in diretta tv e uccide per superare se stesso!
Il libro è sugli scaffali dall'estate scorsa: noi lo stiamo leggendo ora (quindi anche quest'articolo potrà essere arricchito nei prossimi giorni).
Come sempre accade alle opere a molte mani, ognuno ci troverà cose che lo inchiodano all'istante o che gli restano più distanti: Francesco Lato, curatore di Robot, ci segnala ad esempio il racconto Tutto il resto è boia di Sandrone Dazieri. Fa bene, perché vale di certo la lettura ma - avendo appena terminato l'Histoire d'A. di Giovanni Zucca, personalmente voto quest'ultimo come quello che mi spiace non aver scritto io: un affilato "inizio della fine", ben piantato nella follia quotidiana della nostra società indurita e intollerante. Un noir fantasociologico che per spingerci "al termine della notte" non ha bisogno d'inventarsi nessuna estrapolazione fantastica di quel che già possiamo osservare intorno a noi e alla tv ogni giorno.
E creare l'incubo e l'incredibile con gli ingredienti più a portata di mano è già griffe da "scrittore di serie A". Qui dentro ce n'è parecchi.
Buona lettura anche a voi,
Mario