"C'è qualcuno tra voi che sappia suonare / una danza vertigine, un ballo frin frin
che tolga le scarpe e le calze alle femmine?"
(Paolo Conte, Elisir)
“Vorrei farmi sommergere dalla musica”. Un pensiero che mi riaffiora spesso alla mente, specie quando sono solo a casa e pregusto la possibilità di spararmi un bell’Hawkwind nuovo, o Deep Purple vecchio, o Miles Davis o David Bowie o che altro, ad alto volume, senza temere proteste domestiche.
Ma soprattutto il pensiero si riferisce a una rinnovata voglia di assorbire musica d’ogni genere, scoprendo nuove connessioni con il mio immaginario (storie, film mentali) in suoni che finora non avevo mai frequentato, che si tratti di Frank Zappa (tra l'altro destinatario di un'altra serata, sempre al Parenti il 4 luglio), Bevis Frond, del nuovo, notevole album di Teho Teardo con Blixa Bargeld piuttosto che dei vecchi Traffic riscoperti.
Ieri sera così è stato, perché mi sono fatto sommergere dalla musica contemporanea, genere che non conosco molto bene, quindi rappresenta una nuova scoperta da assimilare per arricchirsi ancora un po’.
Sulla piattaforma al centro della restaurata piscina del centro Balneare Caimi, orgogliosamente inaugurata ieri sera (22 giugno invece del previsto 21 settembre) da Andrée Ruth Shammah – lo spazio va infatti ad ampliare in direzione cultural-ludica l’offerta del Teatro Franco Parenti da lei diretto – con una serata teatral balneare, ideale “sogno di una notte d’inizio estate” (la prima caldissima), si è schierata l’Orchestra Milano Classica, diretta dalla bacchetta di Michele Fedrigotti.
Mentre su Milano calavano le prime ombre della sera, come direbbe Nick Carter, noi prendiamo posto sui cuscini disposti sulle gradinate intorno alla piscina e i quasi quaranta elementi dell’Orchestra – archi, fiati, percussioni, ma anche sintetizzatore e cantante lirica in un paio di brani – hanno dato vita alla composizione TranceParenti, scritta appositamente per il Parenti da Lorenzo Senni, autore noto per la musica digitale più astratta e sperimentale, qui però riarrangiata da Francesco Fantini per essere eseguita appunto da un ensemble strumentale classico.
Una ad una, le donne in abito da sera o vezzoso tubino si sfilano i tacchi altissimi per intingere i piedini nell’acqua della piscina muovendone i riflessi, intanto il suono prende corpo: molto michaelnymaniano all’inizio, poi esplode in alcuni fortissimi che a me fanno pensare a qualcosa di Musorgskij (ma qui temo di lanciarmi in un terreno minato per un umile rockettaro). Segue un brano sperimentale anche nell’esecuzione orchestrale, che rimane affidata a un sintetizzatore dagli stridori quasi industriali: e siamo subito nell’orbita psichedelica di un’Odissea nello Spazio 2016. Anche se la regia ha limitato al minimo il light show (che io invece mi sarei aspettato pinkfloydiano in simile contesto) alle semplici luci dorate che vedete nelle mie foto di scena ai lati dell’articolo e ai loro naturali riflessi sull’acqua.
Invero, la componente minimalista riaffiora più volte nel corso del concerto, talvolta con richiami secondo me abbastanza precisi della colonna sonora di Lezioni di Piano e anche di Roberto Cacciapaglia (l’autore della Tree of Life Suite, ossia la Musica dell'Albero Della Vita per l’Expo), ma la tavolozza di Senni/Fantini è sufficientemente ricca da evocare anche l’imponente ombra di Morricone, specie nei pochi brani cantati da una cantante lirica (di cui purtroppo non ci è giunto il nome). Ma anche brevi istanti di swing ellingtoniano, direi, quando le percussioni si fanno sentire in primo piano.
Dura circa un’ora questa fusione fra elettronica e orchestrale, per degnamente concludere il programma della valida stagione Musica al Parenti del 2016, che appunto ha schierato i bei nomi del jazz accanto agli sperimentatori più impervi del suono sintetico. Fusione conclusa in festa, col tuffo in piscina di un paio di orchestrali dopo gli applausi, seguiti coraggiosamente dal direttore Fedrigotti. Tutti impeccabilmente nerovestiti ma… finalmente “sommersi dalla musica”.
Le donne hanno rimesso i tacchi per sciamare verso le lusinghe del bar all'aperto.
Mario G
NdR: tutte le foto che illustrano l'articolo sono state scattate da Mario G nel corso della serata di mercoledì 22 giugno, per gentile concessione del teatro Franco Parenti e dei musicisti ritratti.