-Allora... questo caffè?- Il profumo speziato di Steve si mescolava con l'odore acre della polvere da sparo.
-Un'altra volta.
-Che cosa c'é? Non vuoi più aprire la porta solo perché senti dei rumori?
-No, è che...
-Non posso stare qui in eterno. È da due giorni che sono fuori. E a casa non sono da solo.
Un'altra delle sue boutade. Susanna non si immaginava nessuna persona sana di mente vivere con uno così. -Se hai fretta, aspetti. Io ci ho rimesso un week-end, per star dietro alle tue pellicole.
-Alla tua pellicola, vuoi dire. Apri la porta.
-E se c'è qualcuno davvero?
Steve afferrò il mazzo di chiavi. -Al mondo esistono due categorie di persone. I paranoici e quelli che vengono fatti fuori davvero.
-Eh?
-Sharon Tate e Marilyn Monroe appartenevano alla seconda, purtroppo. John Lennon a entrambe, credo. E tu...- Girò rapido la chiave nella toppa. -Tu mi auguro che appartenga alla prima...
-Aspetta. Per favore.
Steve aprì la porta.
Entrò.
La luna illuminava la cucina di una luce spettrale. -Aspetta...
Gli stivali di lui scricchiolarono sul parquet dell'atrio. Una corrente sotterranea di sospiri e bisbigli animava la stanza, un silenzio frenetico circolava per i mobili e riportava come in un vortice al grande tavolo posto nel centro. La tenda si agitava nel buio. Una sagoma era rannicchiata nell'oscurità.
Di colpo si accese la luce.
Tutto quel nero - che trovate nelle edicole per il Giallo Mondadori dal 6 ottobre - è un noir di Cristiana Astori, speziato di elementi gotici da ghost-story contemporanea, un mystery ambientato nel mondo del cinema sotterraneo degli anni Settanta, in cui compare anche il personaggio di Soledad Miranda (nella 'misteriosa' foto a destra), un'attrice di film horror/erotici (celebrata anche dall'immancabile Tarantino in Jackie Brown) e morta nel 1970 in circostanze rimaste realmente misteriose.
L'autrice (nella foto a destra) ce ne ha gentilmente offerto un esclusivo assaggio in anteprima e noi procediamo immediatamente ad illuminarvi sulla trama, per quanto possibile senza guastare la suspece, ça va sans dire!Susanna, studentessa fuori corso, viene incaricata da una misteriosa organizzazione di trovare una vecchia pellicola. Le ricerche la porteranno dai locali underground torinesi a mercatini di collezionisti senza scrupoli, fino a un’oscura strada costiera vicino a Lisbona, dove l’invisibile diventerà manifesto.
Forse la pellicola non esiste, ma allora, perché quelli coinvolti sono tutti morti e continuano a morire? Un viaggio nel cinema sotterraneo, e insieme nelle ossessioni della mente umana, in cui nulla è ciò che sembra. In una vertigine di rimandi tra presente e passato, le vite di un’attrice vampira e di una ragazza testarda si trovano inspiegabilmente a coincidere per effetto di una lenta, ma inesorabile, dissolvenza in nero. In tutto quel nero…
“Se tu non vedi innanzitutto quel nero,
sappi che hai fallito nell’opera e che devi ricominciare!”
(Oswald Wirth, I tarocchi - Arcano n. XIII, La Morte)
Materia succosa, sia per lettori che per cinefili golosi di b-movie. Ecco perché, pur in attesa di leggere il romanzo completo, abbiamo contattato Cristiana per saperne di più sul suo lavoro, cogliendo l'occasione per porci - tramite lei - qualche domanda su quest'insana passione che sembra unirci tutti, sia da lettori/spettatori che poi da autori delle nostre storie, su questo amato/maledetto mondo del b-movie. In somma, perché ci piacciono tanto questi vecchi film, spesso anche imperfetti, a volte mal conservati e così... "sporchi"...
CA: Ovviamente non amo soltanto quel genere di cinema. In questo caso però mi sono focalizzata sui film di quel periodo perché sono spietati, sensuali e insieme anche ingenui, ed è proprio questo che li rende più cattivi e sanguigni, al di là di tanto buonismo patinato delle pellicole di oggi. Che siano poco noti mi dispiace: registi come Mario Bava, Umberto Lenzi, Sergio Martino ecc. dovrebbero essere conosciuti da un pubblico maggiore e non soltanto dagli americani che li hanno furbamente apprezzati e saccheggiati.
E il tema del film maledetto, che ritorna più volte nella storia, da Videodrome di Cronenberg (lì era un tv show) a Cigarette Burns di Carpenter (per i Masters of Horror), un episodio del fumetto Brendon...
CA: La magia dell'immagine per me è sempre andata di pari passo con quella della pagina scritta. Quando scrivo non faccio che raccontare un film che mi vedo davanti... è come attingere a una specie di lanterna magica in continuo movimento. Per questo mi piaceva l'idea di creare una storia che stesse a metà tra il cinema e la letteratura. Senza contare che le immagini hanno qualcosa di oscuro, perverso... un potere di fascinazione maniacale che per un mystery è perfetto...
E da dove origina la fascinazione per questo personaggio di Soldead Miranda, interprete di pochi film di Jess Franco, oggi probabilmente sconosciuta ai più, se non sono anche lettori di Nocturno (i quali non avranno faticato a riconoscere nell'immagine qui a destra la cover del dvd di She Killed in Exstasy)?CA: Ammiro Soledad per il contrasto che emana tra sensualità e malinconia, e volevo celebrare un'attrice tragicamente scomparsa e oggi quasi dimenticata. Oltre al fatto che nella pellicola maledetta ci recita proprio lei...
Jess Franco mi attrae per la passione che ha messo in tutti i suoi film, per il voler girare a tutti i costi, anche senza soldi, senza location, senza attori. Lo vedo un po' come l'Orson Welles dei B-movie, e poi ci sono tutte quelle storie soprannaturali legate all'apparizione di Soledad sui suoi set... Ora che ci penso, nello scrivere questa storia ho cercato di fare un po' come lui, facendo rivivere Soledad non attraverso la mdp, ma attraverso la mia penna.
Dal tuo booktrailer (by Marzano Bros e, tra l'altro, uno dei più piacevoli fra i molti inutili che si sprecano ormai per ogni libro, per l'evidente gusto bis-cinefilo-vintage che riesce a rendere in pochi secondi) ho intuito che nella trama ci devono essere anche dei risvolti occulti (compare un frame di Aleister Crowley). E' vero? E, se sì, non temi che il coté esoterico suoni ai lettori più puristi un po' come un "tradimento dell'etica del giallo"?
CA: Purtroppo non posso rispondere troppo esplicitamente come vorrei a questa domanda, pena anticipare troppe sorprese della trama.
Sicuramente non si tratta di un giallo con il classico commissario deus ex machina che fa luce sulla vicenda.
Al contrario, in TQN la protagonista è una ragazza qualunque che viene hitchockianamente coinvolta a indagare in una vicenda che, man mano, si fa sempre più oscura. Un noir, insomma. C'è anche l'intreccio occulto/sovrannaturale, ma paradossalmente è più realistico dell'intrigo mystery che ho inventato di sana pianta, senza contare che la risoluzione della storia è articolata in modo tale da evitare spiegazioni irrazionali legate a magia o occultismo.
Altro per ora non posso proprio dire, devo chiedervi... di scoprire da soli i colpi di scena!
Ringraziando Cristiana per questa "spiata dal buco della serratura" sulla sua imminente "scena del crimine", chiudiamo con un altro estratto dal romanzo.
Buona lettura a voi, il resto non si può che scoprire in edicola!
Mario G
Ah, le mani...
Non le aveva detto nulla, ne era certo. Non le aveva mai detto di muoverle così.
… le dita spalancate sempre più vicine, le labbra semiaperte e quegli occhi grandi ipnotici e vuoti tagliati dall’eye liner o forse non era il trucco, ma era colpa del nero, di tutto quel nero…
Hai mai avuto desideri impuri?
Fremette. Suscitare desideri impuri era parte del suo lavoro. La più eccitante. Al di là dei tecnicismi e di tutto il resto. Erano i momenti migliori. Alla faccia di qualsiasi storyboard e sceneggiatura. La macchina da presa come prolungamento del tuo desiderio.
Ci sei tu.
La macchina.
E poi c’è lei.
Soledad.
In principio, nessuno gli aveva creduto.
-Ottima scelta!- aveva esclamato il fotografo. -Quella chica farà spogliarelli da sballo…
Eccome, li faceva. Ma poi era venuto tutto il resto.
Quella smorfia con le labbra socchiuse. Lo sguardo vuoto ed estatico. E le mani. Quelle mani che colmavano come in un gorgo l'intera inquadratura (la sua inquadratura!) e la risucchiavano in un vortice di seta, di sguardi, di ombre.
Lo risucchiavano.
Soledad…
Hai mai avuto desideri impuri?
“Sì”, pensò il Regista. “Joder, se li ho avuti. Ma non avevo mai desiderato così tanto di essere morso.”
(da: Tutto quel nero di Cristiana Astori, Giallo Mondadori n.3041, ottobre 2011)
testi riprodotti per gentile concessione di Mondadori Editore.
L'autrice: Cristiana Astori è scrittrice, saggista e traduttrice. Ha pubblicato racconti su varie antologie tra cui “Eros & Thanatos” (SuperGiallo Mondadori, 2010) e “La sete” (Coniglio, 2009). Ha collaborato a vari saggi tra cui l'enciclopedia sul cinema fanta-horror “Fantasmi di luce” (Profondo Rosso, 2003). Attualmente traduce per il Giallo Mondadori il ciclo di Dexter di Jeff Lindsay. La sua antologia “Il Re dei topi e altre favole oscure” (Alacran, 2006) è il primo libro italiano a cui Joe R. Lansdale abbia dedicato una frase di lancio.