"I sogni sono ingannatori, perché fanno sembrare reale la vita.
Quando perde il supporto dei sogni, la vita si dissolve."
(Robert Aickman, da Nel bosco)
Dopo Sentieri Oscuri e I poteri delle tenebre, Edizioni Hypnos prosegue con la pubblicazione dei racconti fantastici di Robert Aickman (1914-1981) dando alle stampe Sub Rosa (copertina qua sopra in apertura), quarta antologia pubblicata originariamente nel 1968 dello scrittore inglese, maestro di una sottile e raffinata forma di weird story poco noto al pubblico italiano (a destra vedete l'unica altra sua antologia dedicata in italiano, l'Oscar Horror Mondadori n. 12, Suspense), in attesa dei prossimi due volumi previsti per completarne l'opera omnia (infatti le altre copertine che trovate riprodotte di seguito sono edizioni internazionali).
L'antologia Hypnos contiene otto storie che attingono tanto alla tradizione della ghost story classica alla M.R. James, come nell’inquietante La polvere sospesa, quanto all’horror psicologico alla Henry James e Walter De La Mare, come nel dramma familiare di Non più forte di un fiore o nell’angosciante La stanza interna, sino alla tradizione della femme fatale nelle cupe atmosfere lagunari di Mai visitare Venezia. Gli altri racconti sono Ravissante, Le case dei Russi, I ciceroni e Nel bosco.
Robert Aickman (a sinistra in una delle non molte sue foto che si trovano in rete) è oggi considerato uno dei più importanti autori di weird tales del XX secolo da colleghi di peso come Robert Bloch, Neil Gaiman e il superesperto lovecraftiano S.T. Joshi. “Meteorologo dell’inconscio” lo ha definito un altro fine (e sottovalutato) narratore del fantastico a tutto tondo come Fritz Leiber (di qui la metafora del nostro titolo). Forse il motivo del suo tardivo sbarco editoriale nell'ingrato Belpaese sta nel fatto che i suoi racconti non sono facilmente classificabili secondo i canoni dell'"horror dei jump scare" come ce lo si attende oggigiorno e, molto spesso, anche di difficile interpretazione.
"Nella ghost story classica - spiega infatti l'editore Andrea Vaccaro nel suo saggio su Aickman (From Light to Darkness, Hypnos n. 4) si parte da una situazione misteriosa, che evolve con lo svolgersi della trama, sino ad arrivare a una verità, la cui spiegazione può mantenersi o nel campo del razionale o ricorrere a eventi soprannaturali. In Aickman la situazione è per così dire capovolta. La vicenda parte da una situazione 'normale', con il protagonista immerso in una realtà perfettamente definita anche dalle minuziose descrizioni dell’autore. Ma man mano che la storia procede la realtà comincia a essere sempre meno definita, meno rigida, i suoi contorni vengono smussati, e i dubbi si insinuano nel lettore-protagonista. La conclusione non può che lasciarci con molti più dubbi, paure e incertezze rispetto alla situazione iniziale. (...) Da una realtà attentamente definita, a una sempre più oscura, tenebrosa. Dalla luce alle tenebre, appunto. Già nel suo primo romanzo, The Late Breakfasters (1964), Aickman ci rivela la base della sua poetica: alla frase 'There are very suitable people', la protagonista Griselda chiede 'Can you define?'. La risposta è molto eloquente, una dichiarazione della poetica di Aickman: 'It cannot truly be defined'".
Noi, ancora posseduti dai fantasmi del FantaRock, non possiamo non notare i numerosi riferimenti che la cultura rock potrebbe aver succhiato dalle etiliche mammelle di Aickman (tra l'altro, amico della bottiglia come molti protagonisti della musica): Dark Entries (la sua seconda antologia di Curious and Macabre Ghost Stories del '64) è divenuto il titolo di una canzone dei Bauhaus (anche se in realtà ispirata a Dorian Gray, disse Peter Murphy), probabilmente anche The Model dei Kraftwerk (testo di Emil Schult) non deriva direttamente dal suo secondo romanzo, anche perché uscì solo nell'87, ben 6 anni dopo lo storico The Man-Machine dei robotici crucchi. Ancora, Choice of Weapons (racconto della succitata Dark Entries) è il titolo del penultimo, notevole album dei Cult di Ian Astbury. Mentre The Stains (racconto compreso in Night Voices: Strange Stories dell'85) potrebbe aver ispirato, chissà, più d'un gruppo punk inglese, americano o addirittura un film su una band immaginaria (cfr. QUI!).
Con ogni probabilità, si tratta di omonimie più casuali che intenzionali da parte dei rispettivi autori, ma quel che è certo è che un protagonista dell'industrial gothic inglese come David Tibet (non a caso nel FantaRock degnamente trattato proprio da Andrea Vaccaro) abbia dedicato ad Aickman una presentazione che trovate su Sentieri Oscuri. Tibet, oscuro fondatore dei Current 93, occultista pagan-folkster e anche collaboratore di Thomas Ligotti, che di Aickman è oggi considerato uno dei più autorevoli epigoni: "Fu quando lessi uno dei suoi primi lavori, 'Ravissante' , che cambiai completamente opinione - scrive - realizzando che i piaceri e le paure che si scoprono nei testi di Aickman sono così sottilmente inquietanti che nulla di quanto avevo letto in precedenza mi aveva preparato alle loro delizie e angosce (...): compresi che le sue opere non erano semplici divagazioni soprannaturali, ma bensì studi sul dolore e l'alienazione, su un mondo ormai perduto che era possibile solo catturare, e rimpiangere, attraverso la scrittura".
"Aickman è spesso paragonato a Walter de la Mare, un altro maestro del racconto non-sequenziale", conclude Tibet, "ma a mio parere il suo compagno più prossimo è Thomas Ligotti, un altro scrittore che si confronta con la fondamentale erroneità di tutto ciò che ci circonda. (...) Non potrò mai più visitare Venezia".
Buona lettura.
Mario G