Walter L'Assainato
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Mario Gazzola
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Personali riflessioni e filosofiche connessioni fra le dimensioni sghembre del Dr Strange cinematografico e l'orrore cosmico dei racconti e della filosofia contro la razza umana di Thomas Ligotti
L’Investigatore dell’incubo bonelliano in un thriller “vintage” sugli snuff movie, con tavole forti che ricordano i primordi della testata e una nuova ventata splatter del fumetto italiano.
Definizione dell'umano/postumano da Nietzsche a Darwin, da Freud alla femminista Donna Haraway, fino alla bambola "senza una casa" Jenifer delle foto di un artista contemporaneo, Roberto Dassoni.
C'è una singolare convergenza tra un tardo romanzo di Asimov, "Neanche gli dei" (The Gods Themselves) del 1972, senz'altro uno dei suoi migliori, e uno splendido racconto di Theodore Sturgeon del 1950 "Fate spazio" (titolo originale: "Make place for me"). In entrambi gli scritti si cerca di immaginare una forma di vita aliena, ovviamente una forma di vita autocosciente, e in entrambi i casi si immagina un diverso concetto di individuo.
In questo appassionante romanzo del 1951, Sturgeon sviluppa un tema caro alla fantascienza degli anni 50, tema che verrà per certi aspetti affrontato anche da Asimov nel ciclo della Fondazione con esiti, pur nelle inevitabili differenze, convergenti.
Il manifesto filosofico del post-human di Robert Pepperell, offre spunti estremamente interessanti per fare una riflessione su una definizione del post-human. Un estratto del suo manifesto tradotto da Andrea Bonavoglia si trova sulla rivista online (kainos) ed è divisa in 4 parti:
I Dichiarazioni generali
II Dichiarazioni sulla coscienza, sugli umani e sulla filosofia
III Dichiarazioni sulla scienza, sulla natura e sull'universo
IV Dichiarazioni su (dis)ordine e (dis)continuità
V Dichiarazioni sul pensiero, sul significato e sull'essere
VI Dichiarazioni sull'incertezza
VII Dichiarazioni sull'arte e sulla creatività
VIII Dichiarazioni sugli esseri sintetici
Blade Runner è uno dei film più famosi a lanciare il tema dell'androide "replicante". Un androide più forte di un umano, intelligente come (e forse anche più di) un ingegnere genetico che ne è stato l'artefice. Esternamente questi androidi sono indistinguibili dall'uomo. Da qui la possibilità di utilizzare attori, che li impersonano sullo schermo, ricordiamoli: Rick Deckard cioè Harrison Ford, il gelido Roy Batty al secolo Rutger Hauer, la bella Rachel cioè Sean Young ed infine Pris la sirena Daryl Hannah. Il film è firmato da Ridley Scott, uscito nelle sale nel 1982 è diventato un cult movie con gli anni.
Il termine nasce presumibilmente negli anni 90 sull'onda dello sviluppo tecnologico e comincia ad interessare gli artisti di tutto il mondo. Come scrive Vilma Torselli: "il termine Post-Human è stato coniato nel 1992 dal gallerista-critico americano Jeffrey Deitch in occasione di un suo allestimento espositivo vertente proprio sul tema dello spostamento dal reale alla sua manipolazione, della trasformazione da naturale ad artificiale della cultura contemporanea, non solo visiva, ma estetica in generale ed anche letteraria, soprattutto fantascientifica. "