Il video finale è l'unico appiglio narrativo che il regista ci concede.
Potrebbe farne anche a meno per non cadere nella didascalia, infatti attraverso un biglietto distribuito in sala dalle "maschere del teatro" ci consiglia saggiamente di non tenerne conto, perchè alla fine non è esattamente quello che ci sta raccontando.
Assistere impotenti nella trincea autoriale, registica, alla disfatta degli attori che ricompongono i personaggi, preoccupa molto sixty.
Gli attori cercano di portare dentro la scena le tensioni psichiche come se stessero esplodendo nello stesso istante della "messa in scena".
Un compito non facile che suppongo abbia messo a dura prova le possibilità di recitazione, e vi leggo il chiaro intento per non sbagliare di cercare interpretazioni urlate, tese, allo spasimo ma non giovano al testo.
Alcuni dei giovani attori pagano un pò il prezzo in maniera diseguale della loro inesperienza, i più maturi in scena fanno valere la capacità di controllare il personaggio senza caratterizzazioni forzate.
Mettere in scena eros e delirio è sempre una sfida al ridicolo e alle energie individuali.
IL meccanismo di esplorazione delle location, di stanze contigue sicuramente molti di voi lo apprezzeranno, come entrare nella testa dei personaggi. Peccato però che gli spettatori debbano disciplinarsi su sedie ai lati della scena e restarne confinati, quando stare dentro la scena sarebbe stato spesso entusiasmante.
Vi consigliamo quindi di andare al teatro litta e di prenotare uno dei tre percorsi possibili. Io ho fatto quello rosso, credo il più corporeo dei tre.
E abbandonarsi alle note lynchane di Llorando.
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www.teatrolitta.it
Dal 5 giugno al 2 luglio ore 21:00
Visioni di Solaris
prenotazioni: 0286454545