Dopo il successo di pubblico e critica avuto con “Il meccanismo dell’ombra – con il culo sulla sedia elettrica”, la Compagnia scherianimandelli propone ora allo Spazio Zazie di via Lomazzo 11 una rilettura della Salomè dal titolo “La Salomè (l’amore che danza). Un testo scritto da Paolo Scheriani (già autore di Visioni di Solaris e de L'Aquila Bambina/Reloaded diretti da Antonio Syxty al Teatro Litta, su cui vi rinfrescate ai rispettivi link), pubblicato nel 2000 con le illustrazioni di Guido Crepax.
In quello stesso anno il testo venne messo in scena sempre a Milano ma oggi lo si può definire a tutti gli effetti un nuovo spettacolo dove Scheriani è intervenuto sul testo riscrivendolo in gran parte. Così la Compagnia scherianimandelli continua il suo percorso scandagliando i meandri dell’essere umano. Lo Spazio Zazie si presta a questo nuovo allestimento; le quattro mura di casa sono i muri stessi dello Spazio. Il dramma che si consuma all’interno è quanto di più vicino a un “dramma borghese”. Paolo Scheriani e Nicoletta Mandelli interpretano Erode ed Erodiade ed attraverso un laboratorio hanno individuato gli attori che interpreteranno le parti di Salomè e Iokanaan.
La parte di Salomè è affidata ad una giovane ballerina, qui alla sua prima esperienza teatrale:Camilla Maffezzoli. Iokanaan è interpetato da Luca Palmieri, anche lui un giovane attore/musicista. Questo nuovo appuntamento vuole confermare l’impegno della Compagnia a operare sul territorio milanese in modo continuativo anche se “nomade”. Per questa stagione è previsto un ulteriore appuntamento sempre allo Spazio Zazie nel mese di giugno. Per la stagione 08/09 l’obbiettivo è quello di trovare una collocazione stabile (“casa artistica”) per le prossime produzioni continuando comunque a collaborare con altre realtà milanesi in forma di coproduzioni e ospitalità.
LA SALOME’ (un dramma borghese)
Questo è un dramma borghese. Né più né meno. È la storia di una dannazione. È il danno che mangia come la ruggine il metallo e si fa parola. E con il danno l’inganno. E dall’inganno il buio, l’oblio. Eccola la famigliola felice. Marito, moglie. Fratello e sorella. Tutti amati e amanti. Ma chi ama chi? Forse non c’è amore. Non ce n’è mai stato, ma tutti si tengono stretti. Erode tiene stretto Jokanaan. Erodiade tiene stretto Erode. Salomè il giovane Siriano. Jokanaan Erode. E così all’infinito. Uno nell’altro. Uno sopra l’altro. In infinite combinazioni. Stretti come in una morsa. È una storia da “cronaca vera” più che da Vangelo. Uno spettacolo di “trattenimento”, da seguire con cautela. Questo è quanto.
"Il testo è stato scritto nel 2000 e pubblicato dalla Lizard edizioni con le illustrazioni di un Maestro come Guido Crepax. Crepax è stato e continua ad essere per me fonte di ispirazione", spiega Scheriani. "Dall’erotismo della Salomè al gioco di labirinti e specchi che si trova nel suo 'Bianca”', che ho sfogliato più volte durante la scrittura di un altro mio testo: Visioni di Solaris, di cui Posthuman ha già scritto ampiamente" (vedi link, NdR).
"Così, anche in questa versione della Salomè i personaggi saranno vestiti come li ha pensati e disegnati Crepax. E quel po’ di erotismo che ne uscirà - conclude l'autore - spero possa avvicinarsi il più possibile all’eleganza che ha distinto il suo lavoro nell’arco della sua vita; a partire da Valentina".
Vi segnaliamo infine la curiosa concomitanza dell'imminente pubblicazione (da parte della General Video) del dvd della delirante e psichedelica versione cinematografica che Carmelo Bene trasse dalla Salomé di Oscar Wilde, testo che sta a monte di tutte le moderne versioni di quest'archetipica vicenda di passione e morte.
Il film di Bene risale al '72 ed era interpretato da Lydia Mancinelli e dalla musa pop Verushka (già in Blow Up di Antonioni), promette le usuali provocazioni del Maestro-mattatore e dovrebbe essere in commercio verso la fine di aprile.
Ve ne proponiamo un breve clip tratto dai possenti archivi di YouTube.
Ma l'atto unico di Wilde - all'epoca illustrato da quel fine precursore di Crepax che era Aubrey Beardsley - Carmelo Bene l'aveva già portato in scena prima, nel 1964 e, fra le innumerevoli riletture e riscritture che questo classico 'maudit' ha conosciuto nella storia, sicuramente poco nota ai teatrofili è quella scritta all'inizio degli anni '80 da Nick Cave, in una serie di provocatorii atti unici scritti spesso in collaborazione con Lydia Lunch, altra musa underground molto familiare con le atmosfere Eros+Thanatos (ancor più in ambito familiare). La trovate sulla raccolta di testi King Ink (Arcana).