"(...) Per l'artista post-human, l'opera si identifica in una procedura ricostruttiva del corpo, alterato nella sua identità biologica in un processo di biodiversificazione tra arte, scienza e tecnologia, che ha come fine una mutazione genetica, un nuovo corpo, una nuova personalità, una nuova psicologia, talvolta attraverso autoaggressive trasformazioni somatiche, a metà tra performance, body.art e chirurgia plastica: il corpo naturale, anacronisticamente superato ed inadatto al mondo tecnologico in cui si colloca, si adegua artificializzandosi in una esasperata ricerca di identifcazione con una realtà nuova."
"(...) Al di là delle sue innegabili e plateali forzature, delle sue istrioniche provocazioni, Post-Human è anche il tentativo di un avvio di dialogo tra arte e scienza, seppure in termini apocalittici ed in alcuni casi dichiaratamente truci ed inquietanti, per una mutazione (mostruosa?) della specie, ma anche delle emozioni e delle fantasie dell'uomo, senza limiti né confini, espressione più vera della libertà dell'anima, che il moderno mondo artificiale potrebbe anche assecondare e potenziare ( con internet?)."
(Il virgolettato è stato estratto da: http://guide.dada.net/arte_moderna/interventi/2004/05/158639.shtml del 10/05/2004. Si occupa di critica d'arte l'architetto Vilma Torselli: http://www.artonweb.it/)