Che succederà quando ci troveremo faccia a faccia con un cyborg? O quando una mattina il nostro clone verrà a svegliarci per portarci la colazione, o quando faremo la nostra partita a tennis con un braccio bionico o quando sdraiati sul lettino della nostra console di mondi virtuali, piangeremo lacrime amare per essere stati scaricati dal nostro avatar femminile?
Per esempio: essere umani significa provare delle emozioni. Ma saranno davvero le stesse emozioni di sempre?
Proveremo la stessa cosa nei confronti della morte? La morte di un nostro clone, per un trapianto che ci salva la vita, ci dispiacerà davvero?
La nostra identità nel prossimo millennio non sarà più la stessa.
Dobbiamo aspettare che la scienza giochi il suo spettacolo pirotecnico mentre noi stiamo a guardare?
Gli artisti si sono occupati di post-umani già da molto tempo.
La fantascienza per esempio ci ha abituato a profezie per il futuro.
Sono solo profezie, certo, visioni del futuro.
La pillola rossa, la pillola blu. E se un giorno da umani vi sveglierete post-umani?