S'intitola "Sottopelle" ma si tratta in realtà di un viaggio "tra le arterie della metropoli, in un corpo di cemento", come recita l'introduzione della mostra, quello che Fabio Giampietro presenta a partire da stasera (fino al 28 febbraio) alla Galleria Contemporanea(mente di Parma (Via XXII LUGLIO, 33/B).
Infatti le figure umane sono microsocopiche, schiacciate dai monoliti della neogeografia (post)umana della piovra urbana, quando non del tutto assenti dai gorghi di cemento e dalle prospettive tanto geometriche quanto prospetticamente deformate, sorte di incubi tra il Metropolis di Fritz Lang e le architetture rigorosamente impossibili di M.C. Escher.
Quello che vedete è sempre rigorosamente dipinto ad olio su tela: Giampietro è un 'pittore' al cento per cento, né computer né fotografia né photoshop né alcun'altra forma di rielaborazione, effetto o trattamento digitale o ottico sta alla base delle sue visioni apocalittiche, che si tratti dei grattacieli che tanto successo gli stan portando sul mercato, dei ruderi di giostre rugginose di un precedente ciclo o delle megalopoli in 3D che - ci ha annunciato - intende presentare quest'autunno. Ma anche in quest'ultimo caso, l'effetto sarà 'vintage', ossia visibile in mostra tramite i vecchi occhialini da cinema 3D anni '50, chi se li ricorda?
Purtroppo non abbiamo che un paio di immagini da mostrarvi qui in anteprima, ma appena disponibili ne renderemo visibili altre (speriamo una nostra minigallery online), perché l'artista ci piace ed è - pur non essendo specificamente un cultore di fantascienza o di questi scenari cineletterari - così affine alle tematiche che sviluppiamo noi...
Andate a fare una gita a Parma nel week end e... attenti ai cornicioni!