Avrà inizio il prossimo 25 febbraio 2015 allo Spazio Ligera , l’enoteca di via Padova, Crepe nella Realtà – cinema italiano tra realtà e allucinazione, una rassegna di cineproiezioni dedicata alla rivalutazione del cinema di genere italiano degli anni ’60 e ’70, ossia quando la cinematografia del Belpaese osava affrontare a testa alta anche generi abitualmente considerati dominio esclusivo di Hollywood: dal western al poliziesco, dall’horror fino appunto al fantastico, oggetto di questo trittico di proiezioni curate da Mario G.
Si comincia mercoledì 25 febbraio con La Decima Vittima di Elio Petri (a destra una locandina), il titolo più storico (è del 1965): tratto dal racconto La Settima Vittima di Robert Sheckley, mette in scena una mortale caccia all’uomo interpretata nientemeno che da Marcello Mastroianni e Ursula Andress (foto sotto a sinistra).
Con una Roma futuristica che anticipa i décor di Arancia Meccanica e una satira della spettacolarizzazione mass mediale dello spietato gioco gladiatorio che oggi non possiamo non trovare pericolosamente lungimirante.
Giovedì 5 marzo sarà quindi la volta de L’Invenzione di Morel, pellicola assai poco conosciuta di Emidio Greco del ’74 (la locandina della rassegna che vedete in apertura riprende la copertina del dvd Minerva del film, qui a sinistra una scena), ambientata su un’isola dell’Egeo e sospesa nell’atmosfera onirica creata appunto dall’invenzione del titolo, in grado di registrare e riprodurre all’infinito “in 3D” un frammento di vita vissuta: ancora un precursore della multimedialità e dei reality show, all’epoca di là da venire.
Chiude la terna mercoledì 11 marzo Le Orme di Luigi Bazzoni, film del ‘75 (con fotografia di Storaro e musiche di Piovani), che offre il titolo alla rassegna e in qualche modo precorre gli straniamenti del David Lynch recente, in cui Florinda Bolkan (nella locandina a sinistra e nella foto sotto a destra braccata dai due misteriosi astronauti delle sue visioni) vaga in una misteriosa città turca sulle tracce del proprio passato… o delle allucinazioni in cui vede un misterioso scienziato pazzo (Klaus Kinski) e due astronauti uccidere un uomo sulla luna.
“Tre pellicole che mostrano come in passato il cinema italiano non solo sapesse proporre originali visioni futuribili – in grado di anticipare trasformazioni della realtà come lo strapotere della tv, i reality e la virtualità – ma seminasse anche idee innovative in seguito riprese da registi di fama mondiale, da Stanley Kubrick a Ridley Scott, dal citato Lynch al Cronenberg di Videodrome”, spiega Mario G. Che, per questo motivo, ha intitolato la rassegna proprio come il trittico di suoi racconti pubblicato in ebook da Alea (copertina sotto a sinistra), con il quale i film proposti non hanno in comune alcun riferimento di soggetti trame, se non appunto quel posizionarsi sulla linea d'ombra fra realtà ed incubo di una fantascienza tutta terrestre, dell'inner space piuttosto che dei viaggi interstellari.
“Iniziamo con tre film, ma le ‘eccentriche visioni’ di cinema italiano degli anni eroici del pulp nostrano proseguiranno sicuramente”, gli fa eco Federico Riccardo Chendi, agitatore culturale dello Spazio Ligera. “Se il pubblico mostrerà di gradire questa proposta, continueremo con nuove terne di film da (ri)scoprire. E vorremmo anche approfondire l’analisi con un workshop su cinema e scrittura narrativa, sempre curato da Mario”.
Le proiezioni avranno inizio ogni mercoledì alle ore 21,30, saranno introdotte da Mario Gazzola e seguite da momenti di dialogo e confronto col pubblico presente. Ingresso € 2 a serata. QUI l'evento su FaceBook.
Vi aspettiamo allo Spazio Ligera (via Padova, 133) dal 25.
Posthuman Staff