Cosa si può dire in sunto della trama, oltre che appunto è visionaria come se la (peraltro misteriosa e sconosciuta) T.P. Louise non fosse che un alter ego del disegnatore, da sempre più sicuro coi pennelli che colle sceneggiature? Proviamo: in un’epoca remota in cui folklore, miti e leggende dominavano la Terra, un gruppo di Magi si riunì da tutti gli angoli del globo, formando una libera associazione conosciuta come i Pastori e ideando un piano per utilizzare le energie delle “ley lines” della Terra e sradicare le forze mitologiche. Le “ley lines” infatti, oltre a essere delle mistiche linee geodetiche che uniscono i più importanti siti preistorici o di culto del nostro mondo, sono il serbatoio da cui prendono il loro potere le creature del mito. I Pastori riuscirono a ridurre i loro nemici a semplici note a piè di pagina dei racconti fantastici. Ma adesso i miti sono tornati, in un mondo radicalmente cambiato… e qui comincia il bello: il Vaticano è molto preoccupato dalla rinascente concorrenza portata da divinità che si pensavano ormai dimenticate, in Israele si scavano tunnel sotterranei di sicurezza, in Grecia riappare una Medusa (il bellissimo disegno qui a fianco). In Norvegia dei militari si trovano ad affrontare il mostruoso Willow Box, “miscuglio di carne animale e boscaglia”, in Giappone, vampiri bramosi di sangue mestruale seminano terrore nei villaggi, mentre in Nuova Guinea inspiegabili eclissi riportano in circolazione il leggendario Fantasma Farfugliante e così via.
Come vedete, se ancora non strutturata, la faccenda presenta molte intuizioni spiritose e geniali, che spaziano dalle passioni mitologiche di un Neil Gaiman (la saga di Sandman, il romanzo American Gods) a mescolare atmosfere fantasy, horror, soprannaturali, fantapolitiche… i visionari squarci sono collegati (per modo di dire) dalle parti scritte, che figurano appartenere al diario di uno dei Pastori.
L’originalissima materia offre a Wood ciò che forse più conta in un fumetto: l’agio di alternare stili grafici e pittorici molto eterogenei, con effetti stupefacenti e spiazzanti, come vedete dagli esempi che vi riportiamo in questa pagina. Si va dalle influenze di Schiele nei nervosi corpi femminili sexy, agli spigolosi schizzi futuristeggianti di altre scene, dalle inquadrature molto cinematografiche con le sfocature e gli oscuri paesaggi espressionisti, riccamente dipinti ad olio nelle tonalità spente e brumose per cui Wood è noto, fino ai riferimenti alle stampe orientali.
Una festa per gli occhi che, fin qui, fan del loro meglio per cercar di distrarre il cervello da quel che non capisce della trama e della direzione complessiva della storia.
Attendiamo le prossime puntate, suggerendovi intanto di cominciare ad abbeverarvi a questa, che di corpi postumani non ce ne fa mancare…
Buone visioni. Noi, dal canto nostro, torniamo presto a parlar di fumetti con le nerissime saghe di 30 Giorni di Notte (imminente film) e del coreano Priest.