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Rave di Morte in libreria

Written by  22 Jun 2009
Published in Libri
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È uscito in libreria "Rave di Morte" (ed. Mursia, 176 pagine, 12 euro), il nuovo romanzo targato mursia di Mario Gazzola, uno dei più attivi della community/factory posthuman. Così l'ho comprato e me lo sono letto. Le avventura di Lester Peels sono fulminanti!

Seguite le peripezie dell'autore e del suo protagonista Lester anche su Twitter.

 

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Un eroe sui generis il nostro Peels. Un critico musicale di fama internazionale che si trova coinvolto in intrecci a metà tra l'horror, il cyberpunk e il fantascientifico d'azione, il noir. L'etichetta migliore per il genere vi consiglio di escogitarla dopo la lettura e plasmandola sui vostri gusti personali, quel che conta è leggerlo.


Io giudico sempre i romanzi dal loro incipit e quando ho preso il libro tra le mani subito sono rimasto catturato dalla partenza:
"New York, Sonar Building, 12 settembre 2025,
ore 11,30 a.m.
Il critico musicale viene scortato all’interno del
bunker dell’etichetta discografica Sonar da una pattuglia
antipirateria in assetto da guerra urbana. Lo
fanno entrare da un accesso segreto legato dalle flexmanette,
bendato e con un tappo in bocca che sembra
una gag-ball da bondage
."
Non si dorme quindi ma già si entra nel vivo di un'azione. Ma quello che viene dopo è anche meglio:
"Così immobilizzato il giornalista raggiunge la camera
stagna che custodisce come un’ostrica blindata
i preziosi file del primo vero album della grande
Yorki Amor, dopo solo alcuni singoli spaccaclassifiche,
per un ascolto in anteprima. Il disco è un concept
album di 34 canzoni che si snoda per ben 124
minuti di musica, ispirata ai traumi dei reduci della
Quarta Campagna Irachena. La musica gli verrà
spruzzata sui padiglioni auricolari tramite uno speciale
spray sonoro, un nuovo brevetto segreto della
Sonar i cui effetti svaniscono dalla corteccia cerebrale
dopo 6 ore
."


Insomma, prossimo futuro, uno spray che rivoluziona l'ascolto musicale, un impero finanziaro la Sonar, una specie di KGB anti-pirateria, un'artista Yorki Amor che parla dei drammi di un mondo su cui incombe la quinta campagna irachena, un mondo che poi descriverà dominato da campagne militari sparpagliate per la terra passando dal Medio Oriente ai Balcani, il Nordafrica, la Confederazione Italica e il bacino del Mediterraneo, il Sud Est Asiatico… e la musica che è l'intrattenimento più seguito dai militari. La visionarietà del Gazzola parte subito a razzo quindi e credo non vi deluderà per tutto il libro.


In questo plumbeo scenario s’inquadra la vicenda principale, apparentemente (e paradossalmente) più “leggera”: in un mondo tanto sul baratro, infatti, chi si preoccuperebbe di un minuscolo atto di pirateria musicale ai danni di un’uscita discografica?
Eppure, quando Les Peels – che è anche compositore a propria volta – riesce avventurosamente ad estrapolare dai file di un album ascoltato in anteprima il timbro vocale della misteriosa cantante Yorki Amor, per utilizzarla in segreto nelle proprie canzoni, si apre per lui un girone infernale senza via d’uscita. Arrestato per “crimini contro l’intelletto”, incastrato per il presunto omicidio del bassista della Amor, il povero Les finisce in una minacciosissima “metro-galera” mentre intorno a lui muoiono come mosche tutti i personaggi coinvolti nelle registrazioni dell’album maledetto e un misterioso innominato dai poteri illimitati tira i fili di una partita ben più pericolosa.


Mentre il protagonista cerca di salvare la pelle fra gang di selvaggi metropolitani, reduci di altre guerre e trafficanti d’organi, l’establishment militare sta utilizzando proprio una sua canzone – cantata dalla celestiale voce di Yorki Amor – come inno di guerra per l’imminente spedizione in Iraq.
Quello che mi piace del libro è la ragnatela di rimandi musicali, che l'autore giostra come arredamento sonoro della storia, a me ricorda lo stile di Danny Boyle, però lascio a voi giudicare. Il frullato sonoro comprende rimandi espliciti o occulti (con ammicamenti ai titoli delle canzoni) a Robert Wyatt, Billie Holiday, Brian Eno, Lou Reed, Bjork, Marilyn Manson, Diamanda Galàs, Janis Joplin, Nine Inch Nails, Deep Purple insomma rock storico e di marca più recente, e qualche frammento di grandi classici, forse ci sono anche band inventate ma la mia cultura musicale ha dei limiti.
Altra cosa che volevo segnalare è il nome del protagonista: Lester Peels. A parte i possibili rimandi musicali o letterari o cinematografici, volevo farvi notare che in inglese to peel significa sbucciare, quindi les peels può suonare come "lo sbucciare".


Certo les suona in spagnolo, ma in inglese suona anche come "less" il minore, quindi il meno sbucciato o che sbuccia meno, allude ad un eroe che in qualche modo non è l'eroe universale hollywodiano che salva il mondo ma uno che ci passa solo attraverso. Beh decidete voi dopo la lettura. Anche Yorki Amor mi sa di anagramma di roma e new york o amori di new york con qualcosa che manca.
Di sicuro Gazzola porta nel libro la sua cultura musicale che gli deriva non solo dalla passione personale ma dal mestiere giornalistico. I gusti "postumani" letterari e cinematografici di Mario Gazzola sono noti per chi legge abitualmente il nostro sito, ma se date un'occhiata a quello che dice Carlo Formenti nella postfazione (giornalista e docente all'Università del Salento, autore a sua volta di racconti di fantascienza e di saggi sulle tecnologie digitali), scorre nel romanzo una quantità di omaggi all’archivio del cyberpunk cinematografico: da 1997 Fuga da New York, Strange Days, Johnny Mnemonic, ma anche da I Guerrieri della Notte, Il Silenzio degli Innocenti, Kill Bill, Perdita Durango e una miriade di chicche pulp.


I gusti horror di Mario (che vedete nella foto a destra mentre tenta disperatamente di nascondersi dietro... la propria colpa!) sono noti ma in questo romanzo sono sublimati verso la fantascienza e il pulp.

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Nondimeno, il libro contiene anche alcuni aforismi su cui riflettere, come questa:
"La vita è ingiusta: ci sono persone che non riescono a creare intorno a sé la tragedia nemmeno nel momento più tragico."

Leggete cosa se ne dice già in rete:
http://www.fantascienza.com/magazine/libri/12435/rave-di-morte/
e http://cybergoth.splinder.com/tag/recensioni
http://www.thrauma.it/dettaglio.php?dettaglio=libri&id=906
http://thrauma.it/forum/index.php?topic=6398.new#new

Un solo interrogativo rimane aperto dopo la lettura: no, non sto parlando dei destini apocalittici della terra, mi sono rassegnato alla catastrofe, ma non sarebbe stato meglio intitolarlo "la fine di un orecchio", che era il primordiale titolo di lavorazione del romanzo?

Last modified on Wednesday, 25 July 2012 12:54
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