"Stiamo tutti aspettando il permesso di morire”. La prima parte del pornopus magnum del genio danese dissimula in molte situazioni ironiche la tragicità del viaggio della protagonista nella degradazione, ma soprattutto nella solitudine.
Nella performance della Societas Raffaello Sanzio in scena a Milano per la rassegna Uovo, gli attori “interpretano” artaudianamente casi di possessione documentati su nastro. La scena come rito sciamanico.
Il futuro è oscuro per inQuanto teatro, al Litta fino al 17 per la rassegna Apache, ma i loro viaggi nel tempo più che far riflettere sui suoi misteri divertono con uno scanzonato vaudeville di vintage pop.
Nella ristampa a distanza di 15 anni del suo saggio sul Movimento, Biuso inserisce “un’ambigua autocritica” sul Desiderio del Sessantotto a mediare una critica lucida, dura e necessaria ma forse fin troppo radicale